Bologna: Si' ad un condono edilizio migliorativo Quando l’edilizia tira è tutta l’economia a prosperare ! Condono edilizio è un termine estremamente impopolare. Stigmatizzato dal PD, come una bestemmia, resta in realtà, se applicato bene con criteri seri, uno strumento utile per l’Erario dello Stato e per una trasformazione positiva del paesaggio. Il Partito Democratico, capace solo ad esprimere dinieghi, dovrebbe invece proporre alternative praticabili.
In Commissione Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, attraverso un emendamento (successivamente ritirato) al provvedimento sulle emergenze ambientali, è stato proposto di riaprire, fino al 31 dicembre 2013, i termini del condono edilizio del 2003. L’obiettivo è quello di reperire risorse in favore delle popolazioni colpite dal terremoto nelle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Mantova, e Rovigo. Dal 1973 ad oggi, in Italia, sono stati attuati tre condoni edilizi e sei condoni fiscali, con introiti prodotti superiori ai 100 miliardi di euro. Le entrate della famigerata Imu sulla prima casa, corrispondono a circa 4 miliardi annui, con un condono edilizio “migliorativo” si potrebbe alleviare la pressione fiscale che attualmente grava sulle famiglie italiane. I condoni che abbiamo visto in passato non sono più attuabili. I parametri precedentemente utilizzati sono incompatibili con il buon senso che appartiene ad ognuno di noi. Oggi è possibile, invece, pensare ad una sorta di condono edilizio “migliorativo”: chi intende accedere a questa forma di condono deve realizzare obbligatoriamente con esso opere di mitigazione ambientale e paesaggistica dell’abuso ed opere di efficientamento energetico. Due piccioni con una fava. In questo modo non viene premiato, come in precedenza, chi ha abusato. Al contrario, l’obbiettivo primario è la riqualificazione dell’esistente e la sistemazione dei numerosi errori commessi in ambito edilizio, di cui le nostre realtà sono costellate. Oltretutto, è indubbio che si produrrebbero nuove occasioni di lavoro: tecnico e d’opera di qualità, anziché di mero carteggio sanzionatorio. Lascerei, inoltre, ai Comuni buona parte dell’incasso derivante dal condono “migliorativo”. Fabio Filippi Gruppo Assembleare Pdl Fabio Filippi Bologna, 01/06/2013
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