Bologna: La regione spreca soldi pubblici per l'effimero

L’assessorato alla Cultura della Regione Emilia Romagna ha affidato all’Ervet l’incarico di realizzare una ricerca, che a conclusione è risultata di seicento pagine, finalizzata a “conoscere e comprendere meglio le potenzialità e i cambiamenti continui dell’economia della creatività”.
Oggi, che le famiglie devono preoccuparsi, quasi esclusivamente, dell’economia domestica, per poter arrivare alla fine del mese, la Regione non prova imbarazzo nel commissionare una ricerca sull’economia della creatività.

Un’iniziativa dunque all’insegna dell’effimero, quella promossa dall’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, che rimanda alla vacua astrattezza ed agli sprechi che, nel periodo 1976-1985 caratterizzarono le Amministrazioni di sinistra che governarono Roma ed in particolare l’operato del suo funambolico assessore alla Cultura, Renato Nicolini, un “maestro” nello spreco di denaro pubblico.
A questo proposito mi chiedo: quanto è costato ai contribuenti questa ricerca dal titolo “Emilia Romagna: cultura, creatività e territorio”?
Mi chiedo inoltre se era davvero indispensabile, in una situazione di crisi economica grave come quella attuale, spendere soldi pubblici per questa ricerca.
La Giunta regionale non fa che lamentarsi per la riduzione dei trasferimenti dallo Stato centrale alle Regioni, ma poi, evidentemente, non le mancano le risorse, persino per l’effimero.
Mi sorge il sospetto l’iniziativa obbedisca ad una logica puramente clientelare, giustificata come un sostegno “all’industria” culturale che fa riferimento alla sinistra. 
Bologna, 13/06/2012
Fabio Filippi