Bologna: Legge regionale benessere animali. Filippi (Pdl): subito una modifica o molti cani saranno a rischio Stampa
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BolognaNews - Cronaca
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Fabio Filippi   
Giovedì 30 Maggio 2013 09:57

Bologna: Legge regionale benessere animali. Filippi (Pdl): subito una modifica o molti cani saranno a rischio

Presentata un’interrogazione alla Giunta
Il Consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi ha presentato in mattinata un atto ispettivo alla Giunta per chiedere la revisione della legge regionale sul benessere animale.
“La legge regionale n. 3 del 2013 “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (Norme a tutela del benessere animale) mostra evidenti storture, partorite dall’integralismo animalista di cui è figlia e che i più accorti e di buon senso aveva richiamato fin dalla presentazione del progetto di legge”. È quanto afferma Fabio Filippi.

“L’Emilia-Romagna – spiega Filippi – aveva già una legge funzionale a tutela del benessere degli animali d’affezione, quella appunta del 2005, che prendeva le mosse dall’accordo Stato-Regioni sottoscritto nel 2003, ma pur di accondiscendere alle pretese della lobby animalista, sempre molto abile nel gioco del ricatto politico nei confronti di una maggioranza di centrosinistra smarrita e priva di una progettualità forte, l’Amministrazione regionale ha deciso ancora una volta di fare la prima della classe. A farne le spese saranno i proprietari di cani che detengono i loro amici a quattro zampe in ricoveri all’aperto. In questo caso, infatti, la nuova legge regionale obbliga i proprietari a garantire al loro cane un ricovero con le stesse dimensioni strutturali e caratteristiche tecniche di quello previsto per i canili pubblici o gli allevamenti canini operanti nel territorio regionale. Una vera forzatura che urta il buon senso, anche perché i cani detenuti in appartamento non sono menzionati nella legge e ciò crea un’ingiustificabile sperequazione: il proprietario di un cane di grossa taglia che vive con il proprio animale in un piccolo appartamento non è chiamato ad alcun intervento, mentre chi ha un cane di taglia assai inferiore e vive in campagna, pensiamo a contadini, cacciatori, tartufai, sarà obbligato a provvedere al ricovero dei propri cani secondo standard da monolocale o camera d’albergo”.
“Il vero rischio di queste nuove norme – conclude Filippi – che prevedono costi esorbitanti e tanta burocrazia per gli adeguamenti previsti, è che possono costringere i proprietari più poveri a separarsi dal loro cane, lasciandolo in affido ai Comuni, possono spingere quelli senza scrupoli ad abbandonarli o a sopprimerli, facendo aumentare il fenomeno del randagismo, finora efficacemente contrastato. Minore sarà inevitabilmente l’acquisto di nuovi cani e l’adozione di cani dai canili. Contro queste norme inique e pericolose occorre intervenire al più presto”.
Ufficio Stampa
Gruppo Assembleare Pdl Fabio Filippi
Bologna, 30/05/2013
il Consigliere Fabio Filippi
Bologna, 30/05/2013

Presidente dell’Assemblea Legislativa Palma Costi

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Il sottoscritto, Fabio Filippi, Consigliere regionale del Popolo della Libertà;

Premesso
Che la legge regionale n. 3 del 2013 “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (Norme a tutela del benessere animale)”, appena entrata in vigore, mostra evidenti storture;
Che l’Emilia-Romagna, come previsto dall’accordo Stato-Regioni sottoscritto nel 2003, aveva approvato nel 2005 una legge a tutela del benessere degli animali d’affezione;

Sottolineato
Che la nuova legge regionale obbliga i proprietari a garantire al loro cane un ricovero con le stesse dimensioni strutturali e caratteristiche tecniche di quello previsto per i canili pubblici o gli allevamenti canini operanti nel territorio regionale;
Che questa forzatura urta il buon senso, anche perché i cani detenuti in appartamento non sono menzionati nella legge e ciò crea un’ingiustificabile sperequazione: il proprietario di un cane di grossa taglia che vive con il proprio animale in un piccolo appartamento non è chiamato ad alcun intervento, mentre chi ha un cane di taglia inferiore e vive in campagna, pensiamo a contadini, cacciatori, tartufai, sarà obbligato a provvedere al ricovero dei propri cani secondo standard da monolocale o camera d’albergo;
Che il rischio di queste nuove norme, le quali prevedono costi elevati e tanta burocrazia per gli adeguamenti previsti, è quello di indurre i proprietari a separarsi dal loro cani, lasciandoli in affido ai Comuni, facendo aumentare il fenomeno del randagismo, finora efficacemente contrastato, prevedibilmente diminuirà anche l’acquisto di nuovi cani e l’adozione di cani dai canili;

Interroga la Giunta per sapere
Se intenda rivedere la legge regionale n. 3 del 2013 “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (Norme a tutela del benessere animale), fissando nuovi parametri relativamente ai vincoli sulle dimensioni strutturali e caratteristiche tecniche dei ricoveri per i cani.
Fabio Filippi

Ultimo aggiornamento Venerdì 26 Luglio 2013 15:38