Bologna: Fondi obbligatori per la popolazione canina e felina, facoltativi per le famiglie in difficolta' Stampa
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BolognaNews - Cronaca
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Fabio Filippi   
Martedì 04 Giugno 2013 19:36

Bologna: Fondi obbligatori per la popolazione canina e felina, facoltativi per le famiglie in difficolta'

“Diversi Comuni emiliano-romagnoli sono costretti a stanziare annualmente, in conformità alla normativa vigente, somme consistenti per il funzionamento dell’anagrafe canina e il mantenimento dei cani, sottraendo così fondi alle famiglie in difficoltà.” A dichiararlo è Fabio Filippi, Consigliere regionale del Popolo della Libertà.

“I Comuni – aggiunge Filippi – non hanno le risorse, in questa fase di crisi, per salvaguardare il sistema sociale, mentre, con la legge regionale n. 27/2000 “NUOVE NORME PER LA TUTELA ED IL CONTROLLO DELLA POPOLAZIONE CANINA E FELINA” si spendono obbligatoriamente, migliaia di euro per il funzionamento del registro della popolazione canina e per i piani di risanamento, costruzione e gestione delle strutture di ricovero per cani e gatti. Inoltre, a quanto risulta, l’ente si prende pure carico di cani randagi provenienti anche da altre regioni.
Diversi sindaci hanno lanciato l’allarme, occorre rivalutare la legge regionale 27/2000, convogliando alle famiglie in difficoltà parte delle risorse attualmente destinate alla popolazione canina e felina. La Regione deve inserire a bilancio parte delle risorse necessarie al funzionamento e alla gestione delle strutture di ricovero per cani e gatti, presenti nei singoli comuni emiliano-romagnoli, consentendo così agli enti locali di riservare risorse alle famiglie in difficoltà. Le leggi regionali in materia impongono agli enti locali l’obbligo di reperire i fondi per il funzionamento e la gestione delle strutture di ricovero per cani e gatti, in questa fase le risorse a disposizione dei Comuni non sono sufficienti.
Inoltre, a quindici anni dall’approvazione della legge regionale 27/2000, è ancora manifesta la presenza, sul territorio, di numerosi cani non identificati.
E’ necessario rivedere la scala dei valori. Anche se comprendiamo le tutele a cui devono essere sottoposti necessariamente gli animali, la persona umana resta comunque la nostra priorità assoluta.”
Gruppo Assembleare Pdl Fabio Filippi
Bologna, 04/06/2013

Presidente dell’Assemblea Legislativa Palma Costi

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Il sottoscritto, Fabio Filippi, Consigliere regionale del Popolo della Libertà;

Premesso
Che La Regione esercita compiti di indirizzo e coordinamento nell’applicazione della legge regionale n. 27 del 7 aprile 2000 “NUOVE NORME PER LA TUTELA ED IL CONTROLLO DELLA POPOLAZIONE CANINA E FELINA” ed, in particolare, per la definizione di programmi provinciali, in relazione a iniziative d’informazione, ai corsi di aggiornamento o formazione e ai piani di risanamento, costruzione e gestione delle strutture di ricovero per cani e gatti;
Che la Regione trasferisce alle Province, sulla base di specifici piani attuativi, le risorse definite dal bilancio regionale e quelle ad essa attribuite dallo Stato;
Che la Regione provvede alla realizzazione di un sistema informatizzato di anagrafe canina regionale, consistente nel registro della popolazione canina presente sul territorio regionale, mediante la raccolta e la gestione informatizzata dei dati provenienti dalle anagrafi canine locali. La Regione elabora, altresì, il piano operativo di prevenzione del randagismo, degli interventi di sterilizzazione ovvero di altre iniziative volte a prevenire il fenomeno del randagismo.

Premesso altresì
Che i Comuni gestiscono l’anagrafe canina e, singolarmente od in forma associata, provvedono a istituire servizi per il controllo sulla popolazione canina, nonché per la cattura dei cani randagi e vaganti;
Che i Comuni devono, inoltre, realizzare o risanare le strutture pubbliche di ricovero per cani ed eventualmente per gatti ed esercitare le funzioni di vigilanza sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti relativi alla protezione degli animali, promuovere l’informazione sui criteri che stanno alla base dell’accalappiamento, sul recapito dei canili ove vengono condotti gli animali catturati e sulle modalità per effettuare il riscatto e assicurare, d’intesa con le Aziende Unità sanitarie locali il censimento e la gestione delle colonie feline presenti sul proprio territorio;

Sottolineato
Che diversi Comuni sono costretti a stanziare annualmente, in conformità alla normativa vigente, somme consistenti per il funzionamento dell’anagrafe canina e il mantenimento dei cani, sottraendo così  fondi alle famiglie in difficoltà;
Che le leggi regionali in materia impongono agli enti locali l’obbligo di reperire le risorse per il funzionamento e la gestione delle strutture di ricovero per cani e gatti;
Che a quindici anni dall’approvazione della legge regionale 27/2000 che istituiva l’anagrafe canina, è manifesta la presenza, sul territorio, di numerosi cani non identificati;

Interroga la Giunta per sapere
Se intenda, in questa fase di congiuntura economica, rivedere la legge regionale n. 27 del 7 aprile 2000 “NUOVE NORME PER LA TUTELA ED IL CONTROLLO DELLA POPOLAZIONE CANINA E FELINA”, convogliando alle famiglie in difficoltà, in accordo con gli organi statali preposti, parte delle risorse attualmente destinate al funzionamento del registro della popolazione canina e alle iniziative d’informazione, ai corsi di aggiornamento o formazione e ai piani di risanamento, costruzione e gestione delle strutture di ricovero per cani e gatti;
Se reputi opportuno inserire a bilancio parte delle risorse necessarie al funzionamento e alla gestione delle strutture di ricovero per cani e gatti, presenti nei singoli comuni emilano-romagnoli, consentendo agli enti locali di riservare tali risorse alle famiglie in difficoltà;
I motivi, a quindici anni dall’approvazione della legge regionale 27/2000, della presenza, sul territorio, di numerosi cani non identificati.
Fabio Filippi

Ultimo aggiornamento Venerdì 26 Luglio 2013 15:36