Cinquant’anni dalla denominazione Terme: a Casamicciola di termale resta soltanto quello 1956\2006, fine di una identità unica ed inimitabile. Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Domenica 21 Gennaio 2007 18:09

Cinquant’anni dalla denominazione Terme: a Casamicciola di termale resta soltanto quello 1956\2006, fine di una identità unica ed inimitabile.

Lo sviluppo post moderno e la nuova edilizia urbana quale trampolino verso la massificazione globalizzata delle risorse. Casamicciola, Casamicciola Terme o Casamicciola scalo : quale il futuro della cittadina termale che per vocazione e sviluppo certo non può più dirsi tale ? Forse a Casamicciola più che in altri luoghi si è abituati a celebrare i fasti e la grandezza che un tempo hanno caratterizzato il nostro paese.

La piccola Europa sovente sento commentare, tant’è che ammirata da tali narrazioni a volte ho l’impressione di vedere gente in frac e cilindro aggirarsi per le strade della piccola Sentinella, Garibaldi in accappatoio recarsi allo stabilimento con la sua carrozzella, insomma una sorta di suggestione spinta dalla curiosità di capire cosa davvero la Casamicciola del turismo d’elite e terapeutico ha significato per la nostra gente. Il valore di un settore economico forse l’unico motore propulsore dello sviluppo locale di sì fatta importanza che negli anni cinquanta spinse gli allora amministratori a volere la desinenza Terme accanto al nome di “Nizzola” era il 1956 . Ora che di quel tempo resta solo l’eco e di termalismo non se ne fa più, si sente dire Le Terme, ma di Terme a Casamicciola non ve ne sono più.  E di questo non resta neppure il ricordo tant’è che un battesimo d’oro che dovrebbe quanto meno essere significativo è caduto nel dimenticatoio.
Nella nostra piccola comunità, l’epoca che stiamo vivendo è caratterizzata da una particolare coincidenza, il terzo millennio inoltrato e la fine della prima legislatura amministrativa del nuovo secolo, per giunta portata a termine per l’intero arco costituzionale. Oggi più che mai passata la stagione dei bilanci la cittadina termale si trova proiettata nel futuro. E, causa i sempre più serrati vincoli paesaggisti, quale snodo fondamentale per lo sviluppo sostenibile e non dell’intera isola. Il motivo: la presenza del secondo, per grandezza e traffici, scalo isolano. Particolare che pone il paese nella condizione di poter tratteggiare in modo determinante le strategie future dell’intera comunità. Allora ripensando a quei racconti e al discutere contemporaneo non possono non configurarmi che una Casamicciola stretta tra il passato fatto di motivi economici e culturali ed un futuro fatto sempre più solo di economia. Eppure la struttura portuale nella cittadina termale, in forma organizzata e legislativa, è altrettanto corrispondente, negli anni in cui il nome del suo municipio si allungava passando da Casamicciola a Casamicciola Terme tenendo conto della sua alta vocazione che aveva orami tradizioni centenarie nella cura della salute . Ovvero il porto c’era anche quando c’erano le terme.
Oggi, invece, a mezzo secolo e un anno da quella data i segni più tangibili di una conquista sociale che è stata motivo di vanto ed orgoglio per i nostri antenati, restano solo quelli riportati dall’ufficio anagrafe cittadino su diversi abitanti del luogo, nati a “Casamicciola” e residenti o morti a “Casamicciola Terme”. Guardandosi intorno, ora, nel “futuro” della globalizzazione e dello strapotere economico di poche multinazionali ed esponenti della grossa imprenditoria locale non esisterebbero più le condizioni per una tale rappresentazione toponomastica. Citiamo ad esempio la piazza dei Bagni, nel nome a ricordare i famigerati bagni termali è facile riscontrare che a fronte delle ben dodici strutture termali dell’epoca, oggi ve ne rimangono a malapena quattro, mentre sempre nella medesima piazza le più imponenti e panoramiche strutture, nell’era moderna elle si trovano trasformate in civili abitazioni, come ad esempio, ex Hotel Villa Eden, ed ex Hotel Igea. A Casamicciola Alta le Terme di LA Rita sono pressoché chiuse e le sue inestimabili risorse abbandonate all’incuria ed al degrado per il resto, tranne le dovute eccezioni, è una lotta l’ultima resistenza contro un sistema che di terapeutico conserva il nulla e di effimero e apparente il tutto.
E mentre le altre amministrazioni isolane rispetto al precedente hanno quintuplicato i loro posti letto in favore di una sempre più maggiore offerta turistica, nella cittadina termale si assiste ad un fenomeno quanto meno allarmante: la fuga o la comparsa dall’imprenditoria turistica e la sopravvivenza di pochi sparuti baluardi. Tutto ciò a cagione anche di una dispersione di professionalità e forza lavoro qualificata dei cittadini autoctoni che per la maggior parte svolge le proprie prestazioni altrove, in strutture turistiche di altri comuni ischitani  o presso big dell’imprenditoria che hanno interessi nel settore. Interessi tali da essere presi ad esempio per le indubbie capacità di valorizzazione delle loro strutture alberghiere e termali, mentre alle nostre latitudini, in danno al patrimonio naturale hanno di fatto trasformato quelle stesse strutture in “discount e baracconi commerciali” e per questo un buon massaggiatore, un fanghino o Dio sa cosa si è trasformato ora in un banconista o un magazziniere frustrato. Per qualcuno può sembrar lo stesso eppure in realtà non lo è visto che in altre località del pianeta queste figure professionali sono divenute ora il pilastro della nuova ricerca del benessere, della bellezza e della medicina naturale.
Certo è che a Casamicciola le Terme sono sorpassate, siamo nell’epoca moderna, bisogna soprattutto trasformare la struttura portuale in azienda capace di offrire servizi intermodali, viviamo in un periodo in cui il marcheting diportistico sembra ragionare e far ragionare su altri investimenti, in periodo in cui il traffico crocieristico fa da polo di sviluppo delle località turistiche del mediterraneo, in periodo in cui il fronte mare è la rappresentazione teatrale di un’intera cittadina con il suo palco scenico, che vuole tutti attori simili e assimilabili sullo sfondo di un panorama monotono e uguale all’immagine di altri luoghi…mai dissimile. Siamo in periodo lontano dalle scelte di autorevoli amministratori che a loro giudizio, decisero di tenere lontano imprenditori dal carisma internazionale che a Casamicciola avrebbero investito in favore del turismo alberghiero e forse in danno, alle più modeste strutture termali. Siamo al cinquantesimo anniversario del battesimo di Casamicciola culla delle Terme ma  senza le Terme di Casamicciola e neppure il ceno di un pensiero a questo anniversario rivolto.
Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Giugno 2009 06:51