Nonostante la denuncia pubblica i proiettili rimangono ancora li' Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Lunedì 05 Marzo 2007 18:47

Nonostante la denuncia pubblica i proiettili rimangono ancora li'

Potrebbero divenire oggetto di attrazione della nota località termale ischitana. La speciale sigla “UFO” (Unidentified Flying Objects), è usata per definire qualunque oggetto o fenomeno osservabile in cielo e non identificato, proprio perché a differenza di quanto accade sul nostro pianeta non è sicuramente ispezionabile e  dunque spiegabile tecnicamente, per fatti addirittura a circostanze risalenti a milioni di anni fa.

Vi sono però di sicuro eccezioni che confermano la regola, fra queste faranno parte la questione del rinvenimento del materiale bellico vetusto, e rinvenuto nella area dove era posta la scogliera a protezione della SS270 a Casamicciola Terme all’altezza della imponente mole del Pio Monte della Misericordia. Materiale ritenuto bellico da chi l’ha rinvenuto sulla scogliera e ha ritenuto di allertare per la presunta ipotesi le forze dell’ordine. Forze dell’ordine che sono giunte sul posto e che per tutta la mattinata hanno tenuta desta l’attenzione, richiamando persino la curiosità di una folta schiera di passanti. Che a causa del ruolo amministrativo, fra forze consiliari all’interno del civico consesso nella cittadina termale, l’intera questione sarebbe stata, oltre  che il rompicapo dell’intera estate, ma di tutto l’inverno, lo si sapeva, addirittura che la medesima circostanza avrebbe avuto a che fare anche con situazioni probabilmente risalenti al secondo conflitto mondiale, è veramente un fatto che ha del misterioso.
Come di misterioso resta il fatto, che ancora oggi a distanza di giorni dalla pubblicazione attraverso il nostro giornale (ndr), tale materiale, proiettili di cannone, mortai per razzi o diffusione di materiale pirotecnico, o pseudo materiale di cantiere, continua a rimanere al suo posto, senza che nessun responsabile od autorità abbia ancora oggi provveduto alla rimozione ed alla identificazione certa del materiale coinvolto, anzi ancora l’intera area interessata dalla trattativa mediante pubblico incanto fra ente locale e ditta privata, e frequentemente trafficata da persone o cose che nulla hanno a che fare con gli addetti ai lavori. Infatti è facilmente riscontrabile e dalle indagini cartolari fra Comune ed Impresa, e da indagine fotografica, è oggetto di invasione estranea e luogo di bivacco oltre che deposito di qualsivoglia materiale di risulta. Allora ciò che ci viene spontaneo chiedersi è perché dopo l’allarmata segnalazione nulla è stato fatto? Chi dice di che cosa si tratti e cosa sono quelle “ supposte” improvvisamente comparse sugli scogli. Ora a norma e come a confermato la capitaneria a chi ha esposto i fatti relativi ai “mortai”, anche nel dubbio sarebbero dovuti intervenire gli artificieri. Perché non sono stati recuperati e giacciono ancora li? Perché non vi è la certificazione di un perito che attesti la non pericolosità del reperto? Ovviamente quel che resta è il fatto di cronaca ovvero che un passante ha avvistato  due oggetti tra gli scogli riconoscendo nelle sagome possibili ordigni, precisamente sembravano proiettili o mortai, ha ritenuto opportuno denunciare i fatti alle autorità locali. Quest’ultime dal marciapiedi sovrastante hanno visionato i pezzi indicati e piuttosto che seguire le procedure indicate nella fattispecie hanno pensato bene, sempre dall’alto del marciapiedi, di fare la diagnosi.  Morale anche se gli oggetti in questione si dimostrassero innocui resta sempre la mancata verifica eseguita da un esperto, i dati della prefettura parlano chiaro: il ritrovamento casuale può provocare tragedie: a San Donà (Ve) è morto un contadino che ha trovato un ordigno sul greto del Piave. Durante la seconda guerra mondiale oltre 1 milione di bombe vennero gettate sull’Italia e molto spesso le operazioni di bonifica possono riguardare anche aree di grande importanza pubblica. La procedura più idonea nei fatti di Casmicciola sarebbe stata quella di avvertire anche la soprintendenza dei Beni Ambientali anche per una questione di perizia.

Prefettura di Roma
Ufficio territoriale
Residuati bellici a terra
Nel caso venga segnalata la scoperta di ordigni inesplosi, il Funzionario di turno deve richiedere a mezzo fax l’intervento del Comando FOD DUE di S. Giorgio a Cremano per la bonifica dell’area interessata.
Nel caso di ordigni rinvenuti nel Comune di Roma, occorre trasmettere il sopraccitato fax anche al Dirigente del Commissariato di P.S. di Roma.
Residuati bellici in mare
In caso venga segnalata la scoperta di ordigni inesplosi in mare, il Funzionario di turno deve richiedere a mezzo fax l’intervento del competente MAREDIPART per la bonifica dell’area interessata.

Nel caso di ordigni rinvenuti nei tratti di mare in cui è competente la Capitaneria di Porto di Civitavecchia, occorre trasmettere il sopracitato fax al MAREDIPART di La Spezia, altrimenti l’intervento va richiesto al MAREDIPART di Taranto.
Residui bellici nei laghi
Nel caso venga segnalata la scoperta di ordigni inesplosi nei laghi, il Funzionario di turno deve richiedere a mezzo fax l’intervento congiunto sia del MAREDIPART di Taranto nonché del Comando FOD DUE di S. Giorgio a Cremano.

Ultimo aggiornamento Giovedì 28 Maggio 2009 07:13