Erogatore difettose, ricovero obbligato per il rischio embolia Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Domenica 24 Agosto 2008 18:22

L’incidente al sub Di Costanzo: una occasione per rimarcare l’importanza della Camera Iperbarica ad Ischia

Erogatore difettose, ricovero obbligato per il rischio embolia

Un incidente non grave trattato con professionalità e competenza che deve far riflettere. Uno scampato pericolo che restituisce al mare e alle sue bellezze forte e più appassionato che mai un suo estimatore. « Con questo mio intervento intendo ringraziare tutte le autorità intervenute in mio soccorso per l’incidente accaduto e tutti coloro che mi sono stati accanto.

Innanzitutto l’arma dei Carabinieri nella persona dell’appuntato Roberto Pupillo in servizio al CC Casamicciola Terme il quale venuto a conoscenza del problema previa mia segnalazione allertava il servizio Circolare Ischia, coadiuvato da Capo Cassese in collaborazione con il Locamare Forio. In particolare ringrazio il Sergente NT/TN  Piccardi Giovanangelo, il Se 3° CL NP Pettorino Michele, che mi hanno recuperato con il gommone B67 ed il personale a terra sempre del Locamare Forio  Com 1° CL Cante Luigi ed i Com 2° CL Pierro Cobino Damiano e Palombo Mirko. Grazie alla loro tempestività e professionalità c’è stato il mio recupero in acqua nonché il trasporto in ambulanza» attacca Michele Di Costanzo prima d’iniziare a descriverci le fasi della sua disavventura.  Il 24 agosto scorso l’uomo era emerso in anticipo sui tempi previsti di decompressione richiamando a se tutte le autorità ed il servizio sanitario per il protocollo di rito. Un immersione con tanto d’imprevisto quella del Di Costanzo che passata “la paura”, si fa per dire, da giorni è già tornato in acqua per godersi i fondali e le acque profonde del nostro mare.
Esperto, navigato, imprenditore con la passione per il mare e le immersioni, Michele Di Costanzo nel corso di uno dei suoi tuffi quotidiani è stato costretto a tagliar corto sui tempi di ossigenazione ed espulsione di azoto a causa i una erogatore difettoso. L’uomo poco più che quarantenne si trovava nelle acque a Nord ovest dell’isola all’altezza della zona delle Cammarate a Forio dove si era portato a bordo della sua imbarcazione munita di tutte le attrezzature.
Ma sentiamo quali sono stati i fatti dal protagonista.
« Non è stato per fortuna nulla di grave un semplice contrattempo che mi ha spinto per motivi prudenziali a richiedere l’intervento delle autorità. È stato un episodio che però deve far rifletterci sulla necessità di presidi attrezzati anche sulla nostra isola per casi ed incidenti analoghi », evidenzia Di Costanzo, « Il problema riscontrato nel corso dell’immersione è stato quello di un 1° erogatore in erogazione continua, problema rilevato quando già mi trovavo in profondità. Sostituitolo con il 2° in profondità mi sono accorto che anche questo imbarcava acqua, quindi onde evitare di bere acqua per quindici minuti optavo per una risalita. Mancavano quindici minuti di decompressione imposte dal computer e dal protocollo immersioni per terminare l’iter che mi avrebbe permesso di riemergere in tutta tranquillità.Insomma in un certo senso si è trattato di un rischio calcolato. Mi trovava fuori le Cammarate nella zona della diga foranea del molo di sottoflutto nel Porto di Forio. Ero in immersione e come di consueto mi godevo i fondali a circa quaranta metri. Dopo poco ho riscontrato i problemi all’erogatore. Con calma e tranquillità, insomma, ho cercato di ovviare al problema o quanto meno di limitare i danni emergendo a pochi minuti dalla fine decompressione. Sapevo qual è la prassi in questi casi ho deciso con molta serenità di chiamare la guardia costiera in quanto contattati tutti i miei amici per avere ossigeno, i carabinieri  e quanti pensavo potessero aiutarmi non è stato impossibile reperire una bombola. Così per mia tranquillità e sicurezza, conoscendo gli effetti che può avere la presenza di azoto ne sangue ho deciso di richiedere l’intervento della Guardia Costiera. Non ho avuto paura ho lasciato il mio amico a recuperare la barca e poi mi sono imbarcato sul gommone della capitaneria. Già martedì ritornerò ad immergermi per che non c’è cosa più meravigliosa ». a seguito della sua chiamata il sub è stato trasportato all’ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno dove a seguito delle indagini di rito e delle prime cure mediche del caso si è deciso di trasportarlo presso una struttura attrezzata nel napoletano. Il sub è stato trasferito in elicottero presso il Cardarelli. Qui dopo il ricovero l’uomo è stato sottoposto ad una apposita terapia iperbarica che gli ha consentito di riprendersi al meglio e di recuperare per fare ritorno a casa già in serata. Già in altre occasioni il Di Costanzo era stato protagonista di salvataggi in mare con sub ed amici trovatisi nelle sue stesse condizioni oltre alle numerose iniziative benefiche portate avanti con la Associazione senza fini di Lucro Amici del Remo. Michele vuole però concludere la nostra chiacchierata con un appello: «In ospedale sia a Lacco ameno che a Napoli sono stato curato con professionalità e competenza. Colgo dunque l’occasione per ringraziare i medici dei due ospedali e l’equipe della camera iperbarica del Cardarelli. Inoltre tengo a precisare che il mio caso non era estremamente complicato, lascio la facoltà a chi di dovere di valutare l’opportunità di installare una camera iperbarica nel nostro ospedale in quanto casi del genere possono verificarsi frequentemente con rischi ben più gravi per chi li subisce».
Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Marzo 2009 17:53