Scuola occupata, si dorme in classe Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 18 Novembre 2008 19:03

Scuola Occupata: si dorme in classe

Anche ad Ischia i ragazzi passano all’azione contro il decreto Gelmini: occupazioni, manifestazioni e scioperi tra i banchi. Venerdì 07 a Casamicciola. Meccanico Termico autogestito e Mattei in sciopero bianco. Non è certo una notizia che il mondo della scuola sia in. Le critiche accese rivolte al decreto legge n. 137 del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca Gelmini circolano da settimane sui media e rimbalzano di riunione in riunione nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle famiglie.

E questo forse è meno noto, perché non sempre tutti i genitori partecipano, perché non tutti sono genitori, e perché purtroppo le tematiche della scuola sono a scadenza, ovvero preoccupano moltissimo finché i figli sono in ballo poi sono relegate nello scantinato con i libri di testo e tutt'al più osservate come fossero giochi da bambini che non ci appartengono più.
Però non si tratta solo del ritorno al 7 in condotta. C'è molto di più. 
La notizia è che in questi giorni in tanti, tra genitori e insegnanti, sono pronti a passare ad azioni concrete tra cui spiccano lo sciopero bianco, ovvero l'annullamento di tutte le attività che vanno al di là della didattica tradizionale di tipo frontale:progetti, concorsi, funzioni strumentali, collaborazioni con enti o soggetti esterni, coordinamenti interni e di plesso. In realtà per molti genitori la preoccupazione maggiore e che i loro figli non vadano a scuola e nell’atto di mettere in essere questo tipo di manifestazioni contro il decreto e nel futuro in ossequio proprio alle disposizioni di tale decreto. Insomma c’è un po’ di tutto misto a tutto.
occupazioni, manifestazioni e scioperi tra i banchi. Venerdì 07 a Casamicciola. Meccanico Termico autogestito e Mattei in sciopero bianco. Genitori e professori in attesa all’esterno degli istituti ma i ragazzi sono decisi si dorme a scuola fino a nuovo ordine! Il Mattei non è riuscito nell’intento di occupare così è rimasto a protestare all’esterno interrompendo le lezioni. Al Meccanico Termico circa un centinaio di ragazzi invece han preso possesso, civilmente della struttura, nella quale vige anche un rigido sistema di auto pulizia e raccolta differenziata, quando il “bidello” Tonino poco prima delle otto ha effettuato la consueta apertura. Per i ragazzi bisogna manifestare pacificamente continuando a studiare in regime di autogestione con laboratori e ripetizioni del programma già svolto, oltre a perseguire il coordinamento tra tutti gli istituti isolani per protestare contro il diritto allo studio pubblico negato. Un invito poi a tutte le istituzioni civiche affinché si facciano promotrici di una lezione convegno sul tema
LA VOCE DEGLI OCCUPANTI
Ragazzi perché avete occupato l’istituto?
« Stiamo manifestando contro il decreto Gelmini non ancora divenuto riforma»
Quali sono le vostre richieste?
« Occuperemo continuando a fare lezione autonomamente. Inoltre chiediamo che il comune, il sindaco, o chi per essi ci faccia una lezione di civica e diritto sul tema»
Fino a quando occuperete?
« A tempo indeterminato. Attendiamo comunque il 14 novembre prossimo quando ci sarà il corteo nazionale che servirà anche a darci ulteriori spunti ed indicazioni in merito. Per adesso attendiamo anche l’appoggio di altri Istituti per un problema sentito in tutta Italia e verso il quale tutti manifestano civilmente e sempre nel rispetto delle persone».
L'azione diffusa e in fase di coordinamento  non è semplicemente una protesta, bensì una dimostrazione degli effetti del decreto, una prefigurazione di quello che sarà la scuola se il decreto sarà effettivamente convertito. 
Il dissenso è mosso da reali preoccupazioni per uno scenario già configurato dagli articoli del decreto: chiusura di piccole scuole, scuola primaria di 24 ore, quindi niente tempo pieno se non a pagamento; un/una unico/a insegnante in classe, sempre nella primaria e in generale un corpo docente sempre più ridotto in tutti gli ordini e gradi di scuole; un ritorno nella valutazione alla freddezza dei numeri; l'assenza di sostegno a chi ha problemi o bisogni specifici legati all'apprendimento e di compresenze (che per altro sono finite già da qualche anno insieme alla possibilità di avere supplenti piuttosto che oscene soluzioni di emergenza con smistamenti su più classi e disagi per tutti: e qui forse bisognerebbe dare a Fioroni quello che è suo).
Come diceva correttamente un papà «c'è bisogno di superare la mancanza di fiducia verso la categoria degli insegnanti», che per molti restano ancora quelli che hanno tre mesi di vacanze. Ma qui non si sta difendendo una corporazione, la scuola che lavora e sa di essere un anello forte del microsistema culturale di ogni società vuole stanare i politici e gli interessi economici che ruotano intorno ad essa per far comprendere quante opportunità stanno per essere schiacciate, ridotte e semplificate - al di là del gravissimo disinvestimento che la scuola ha comunque subito negli ultimi anni da entrambi le sponde politiche. Una mamma rincara: «ci vuole un progetto forte di comunicazione, che sappia anche dar fastidio». Di sicuro c'è bisogno di tutti, ma anche per capire meglio e costruire di più. Per il vicepreside Ing. Michele Magnanimo a questo punto per l’istituzione scuola il problema è duplice ovvero garantire il doppio diritto allo studio ovvero di chi vuole far lezione e di chi vuol protestare contro il decreto rendendo che possa ledere i suoi diritti futuri. In questo è stato necessario informare dell’occupazione le forze dell’ordine che nel protrarsi degli eventi interverranno sicuramente. Anche molti genitori assiepati al di fuori dell’istituto chiedevano che l’occupazione ponesse fine ritenendo illegittimo il divieto imposto a chi a scelto di non manifestare di frequentare la scuola. « Siamo a disposizione per risolvere i problemi sempre per quanto ci compete», spiega il vicepreside del Meccanico Termico, Magnanimo, « Per una scuola nuova, noi non possiamo fare molto. Ci troviamo attualmente tra due fuochi, tra i genitori che pretendono il servizio e gli allievi che protestano. In questo onestamente non sappiamo come muoverci. Se chiedere l’intervento della Polizia che comunque è stata avvisata o attendere».
Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Marzo 2009 17:38