Ad otto giorni dalla tragedia una montagna di polemiche si abbatte su Casamicciola Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Venerdì 20 Novembre 2009 08:08

Ad otto giorni dalla tragedia una montagna di polemiche si abbatte su Casamicciola

Da valanga in valanga.
Contestato il sindaco, ritenuto assente ai problemi del paese e reo di essersi recato al Calise per la presentazione di un libro sui vini. Oggi riaprono con qualche perplessità scuola e statale. Intanto proseguono i lavori di pulizia e si tenta di trovare siti per lo stoccaggio. Quasi certo l’uso degli scogli sotto la statale.  Registrati episodi di sciacallaggio alberghiero. Più di 50 non residenti hanno tentato di avere ospitalità negli hotel accreditati.

Scomparse anche pale e secchi dei cittadini oltro a moto funzionanti parcheggiate per strada. Va avanti tra tante polemiche e malumori l’opera di pulizia e riorganizzazione di Casamicciola. I dipendenti AMCa scioperano per la legge Brunetta e lasciano solo tre operatori in servizio. Protestano i cittadini a josa perché sentono che le istituzioni sono assenti. Ben due incontri polemici ieri sera uno in puiazza ed uno in municipio. Protestano perché i politici non affrontano il problema degli sfollati che risiedono in Hotel posti in zone disagite e distanti da Casamicciola, e perchè quattro famiglie oggi dovranno lasciare l’Aragona Palace senza sapere ancora dove andare. Protestano perché il sindaco ha avuto l’”ardire” di presenziare, alle 18.00 di ieri, la presentazione del libro sui vini di un suo amico napoletano organizzata presso il Bar Calise, con l’emergenza ancora in atto. Protestano perchè non ci sono le pattuglie antisciacallaggio nonostante siano state annunciate. Protestano perché a via Mortito il ciclo integrato delle acque oggi ha iniziato ad installare le palizzate per proteggere le condotte da trecento, due, che forniscono d’acqua il paese, ma anche Lacco Ameno e Forio. Protestano perché alla Tresta si deve andare a piedi perché la strada e pericolosa e perché via Ombrasco è poco sicura causa presenza di fango. Protestano perché è passata già una settimana è le scuole sono state riaperte come la statale con l’obbligo però di  essere cauti e sopportare qualche disagio nel percorrere le strade e magari andare a scuola facendo quattro passi a piedi. Protestano così gli studenti che senza motorini e solo con i bus EAV ritenuti, pochi, non  sanno come andare a scuola. Anche la preside Frallicciardi dell’istituto comprensivo IBSEN  ha preteso una comunicazione ufficiale e l’assicurazione che dietro la scuola media sono stati fatti i dovuti sopraluoghi per riprendere la scuola. Sopraluoghi che giustamente danno la certezza della sicurezza dell’istituto. Tutti protestano perché è passata già una settimana e Casamicciola non è tutta linda e pinta, ma si incominciano ad intravedere solo il basalto o la pavimentazione sulla “via del fango”. Via Mortito è quasi a metà dell’opera oggi si è andato avanti con i materiali sospesi e si sono avuti intoppi a causa di un bombolone di Gas da trecento che doveva essere estratto dalla terra, mentre a monte l’Ingegner Fontana predisponeva la sistemazione di una palizzata che dovrà proteggere le condotte dell’acquedotto che asservono il paese ed i comuni limitrofi. Gli alvei interrati si stanno liberando a fatica dai detriti che li intasano, cava Pozzillo è stata sgomberata alla foce, il Vallone Sinigallia è libero alla foce. Solo Via Ombrasco presenta criticità per una zona tappata nell’alveo tombato che non si riesce a sturare e per le condizioni del Negroponte con le terme dell’Immacolata che intralciano i lavori. All’alveo tra piazza Bagni e via pio Monte si lavora alla pulizia, la foce è libera, ma c’è un tappo sopra le Belliazzi con una grossa radice ad ostruire che dovrà essere rimossa, ed un tappo sotto che non permette di ispezionare la zona innanzi alle antiche terme de quo. Mentre sempre in via Pio Monte la criticità è stata ravvisata nella zona dei Senese e dinanzi al marmificio Fraticelli.
Concretamente, guardando dalla prospettiva di chi opera sul campo al completamento delle operazioni di recupero e ripresa della cittadina,  il problema più grande in termini tecnici ed operativi è la difficoltà di reperire siti di stoccaggio dove depositare i fanghi ed i materiali raccolti da case, alvei e quant’altro sia stato invaso dai prodotti alluvionali. Il sindaco ha, allo scopo emesso, una apposita ordinanza dove viste le prescrizioni di tutte le autorità competenti invita l’UTC ad individuare le aree e le unità di soccorso a ripulire le zone compromesse dalla presenza dei depositi. Per molti, la stragrande maggioranza delle persone, il sindaco dovrebbe disporre l’immediato sverso in mare dei fanghi e dei materiali accumulati: per il sindaco è invece necessario seguire le indicazioni dei tecnici ed esperti e nel caso il passo verso il mare si rendesse necessario sarebbe ad ogni modo avallato dal contributo e dal parere di tutti i suoi consiglieri. Fatto sta che oggi tra i siti indicati dall’UTC c’è stata la famigerata scogliera sotto il Pio Monte alla foce della Lava che è stata setacciata e passata al vaglio anche dalla Capitanerai di porto con il comandante ercolanese e capo Nigro. Per i vertici del Locamare non ci saranno intoppi allo sfruttamento del sito se saranno assunte tutte le dovute precauzioni per evitare contaminazioni del sottosuolo o dell’acqua. Ovvero se saranno installati teloni impermeabili che impediranno ai depositi di tracimare o essere assorbiti nel sottosuolo ed in mare. In tal seno so alle 19.00 gli amministratori locali si sono riuniti per predisporre una apposita ordinanza in merito che il sindaco potrebbe già firmare oggi per cominciare a scaricare.  Venerdì l’Arpac consegnerà l’esito delle analisi sui materiali. Tecnici, geologi ed esperti credono che non debbano esserci problemi per scaricare nei punti di rinascimento locali le terre sane, qualche dubbio c’è per i prodotti che ancora si trovano a via Ombrasco. In ogni caso dopo la consegna dei risultati. In ogni caso venerdi il sindaco ha per questo convocato una conferenza di servizi con tutti gli enti preposti per capire in che modo potranno essere smaltiti i fanghi accumulati. Ad ogni modo il problema resta visto che da Napoli hanno dato la disponibilità a nuovi scarichi solo per un giorno massimo un giorno e mezzo. Il governo in tutto ciò si mostra disinteressato. Ieri a Roma il question time sul caso Calamità naturale a Casamicciola non è stato discusso. Ma ciò non significa che non sarà dichiarata. Altre zone hanno avuto al dichiarazione dopo trenta giorni dalle vento e ad ogni modo la pioggia di danaro dallo Stato non implica necessariamente che Casamicciola non risorgerà. Il PD, pur tra tanto scetticismo e poche adesioni, con l’On. Piccolo ha in tal senso presentato una interrogazione. In termini monetari la regione ha assicurato i suoi fondi per oltre 4,6 milioni di euro. La stessa regione ha già pronto il capitolato per risarcire commercianti e possessori d’auto, addirittura i moduli relativi sono già disponibili in municipio. La Provincia per bocca del Conigliere De Siano ha fatto altrettanto per lo stanziamento dei fondi. E si, davvero, quella via del fango non è pulita. Quella via di terrore che si è trascinata in un attimo irrimediabilmente e  senza tempi d’attesa una giovane vita è lorda e sporca. Eppure neppure pare ricordarselo!     Forse perché è già passata una settimana e la gente è costretta a stare in Hotel, a praticare la statale con prescrizioni e limiti, a non andare in motorino, a camminare a piedi. Forse perché in quella via il fango s’è trascinato dietro anche la solidarietà e la ragionevolezza. Ogni giorno cammino e osservo questo lento, lentissimo rifiorire e mi spavento, poi mi volto e vedo nonna Maria, che tutta raggomitolata pensa con sgomento a quella mattina tutta l’acqua che il celo a buttato, e prega per Anna povera figlia innocente, vedo Nello che passa ore ore con la faccia triste a scrutare la Montagna, con speranza, con fiducia, lui che abita più qua e può tornare a casa pensa a chi non può, pensa alla sua Casamicciola che ha vomitato giù terra e acqua spaventano chi stava sotto e dice pazienza, noi ricostruiremo, ma quella povera Anna, e la sua famiglia come farà? Mi giro e leggo la lettera dei Genitori dei Ragazzi di Bianco che scrivo ai de Felice che scrivo al sindaco, affranti per il nostro stato. Un gruppo di genitori veneziani che ha perso i propri figli in tragiche circostanze e sperando di dare conforto ci invitano a condividere il dolore per continuare a vivere consapevoli. Un augurio che rivolgono a chi vive questa tragedia. Mi giro e vado da Chiappino, mi scompiscio dalle risate alle sue battute tutta saggezza nostrana,  vado sotto il ponte e come un miracolo che avevano dimenticato il vapore di acque termali, i rivoli di acqua sorgiva mi inondano. Allora  penso: eccola, è Casamicciola il paese delle Terme, quello di cui leggo e sento parlare. Così mi convinco che la natura, nostro malgrado ci ha dato l’occasione, l’occasione di capire dove viviamo e le precauzioni da assumere per continuare a farlo. In questo e per questo, d’ora innanzi, dovremmo essere noi a concretizzare un nostro fattivo contributo più che polemizzare in maniera sterile ed inconcludente. Raccogliamo le forze e siamo d’aiuto a noi stessi. Anche perché se ci sentiamo disamministrati, la colpa e prima nostra. Chi siede a palazzo Bellavista sono i nostri eletti, la summa della nostra rappresentanza che, noi, abbiamo demandato al proprio ruolo. Forse mi sbaglio e forse è giusto che oggi stesso diciamo al sindaco: dimettiti! Dimettiti perché non hai le palle! Perché hai in solo sette giorni riportato a vista l’asfalto delle strade  iniziato a risistemare il Mortito, apertole scuole e la statale a metà. Dimettiti perché alla Tresta si deve andare a piedi, e le convenzioni con gli Hotel son scomode e troppo lontane, dove creare le tendopoli come al’Aquila. Dimettiti perchè la gente rientra nelle case visto che non ci sono le pattuglie antisciacallaggio. Dimettiti perché non sei andato a Roma. Perché la regione ha già predisposto i moduli per i risarcimenti. Dimettiti perché non hai buttato al sabbia a mare. Dimettiti perché lo stato non ha dichiarato la calamità, dopo aver acquisito agli atti le denunce dei Casamicciolesi che accusano i vicini di abusivismo e di scarichi di materiali inerti negli alvei.  Dimettiti perché oggi arriva il mexicano!

LE TRAGICOMICHE

Nel complesso ci sono poi particolari accadimenti che si dividono tra il tragico e l’assurdo. Nelle zone già ripulite molti cittadini avevano comprato pale e secchi e quant’altro. Gli operai forse credendoli loro li hanno portati via. Dinanzi alle case, specie dei più anziani gli operai a lavoro hanno chiesto la mazzetta per spalare ed aiutare qualche poveraccio a ripulire lo scantinato. Eravamo rimasti al caffè, all’acqua e alle sigarette, oggi una signora attempata ha riferito che un uomo voleva esser pagato per aiutarla.  Sempre ieri,  dai parcheggi e dalla strada sono scomparse anche moto funzionanti e un poco troppo impolverate. Alla loro ricerca è stato sguinzagliato il comandate dei Vigili Sirabella. Presso gli Hotel indicati come alloggi per gli sfollati si sono presenti più di 50 soggetti, tutti identificati che chiedevano riparo e che poi sono risultati residenti altrove.