La difficile condizione della famiglia Mennella Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Venerdì 08 Gennaio 2010 16:40

La difficile condizione della famiglia Mennella

Le ferite e la precarietà lasciate dal fango.
L’unica rimasta fuori dalla casa. L’unica famiglia che continuano pagare le rate del mutuo per acquistarla. L’unica famiglia il cui caso ha messo dinanzi alla realtà il consiglio comunale al punto che prima del Natale per far si che il comune venga aiutato ad aiutare. «Tutta la mia vita i miei risparmi erano investiti i ciò che non posseggo più ed ora non ho più niente.

Il comune paga 40€ al giorno per persone che sono fittate in case non loro che possono cambiare e ciò va bene, ma la coscienza direbbe di aiutare tutti anche chi ha maggiori necessità e non ha alternative, non ha fondi per andarsene altrove»
Il caso della famiglia Mennella, l’unica rimasta fuori dalla casa. L’unica famiglia che continuano pagare le rate del mutuo per acquistarla. L’unica famiglia il cui caso ha messo dinanzi alla realtà il consiglio comunale al punto che prima del Natale gli amministratori locali han dovuto prendere atto di doversi assumere la responsabilità di dover reperire le somme necessarie a sostenere i nuclei familiari senza tetto e che necessitano di reale sostentamento. È questo il caso di Dino Mennella ed i suoi cari. Dino Mennella, Capitano di lungo corso, sino al 10 novembre residente alle palazzine Gescal in via Mortito ed ora, su tutti, su tutto il disastrato trascinato giù dal fango, è rimasto senza vie di uscita e senza soldi per trovare un’alternativa, visto che le sue finanze servono a pagare, sino al 2018, le rate del mutuo per l’abitazione e la macchina che pagherà ancora per due anni. Sosterrà dunque ancora per anni le spese di una in cui, però, non potrà più abitare sino a data da procrastinarsi e l’auto che gli resta sul groppone nonostante sia andata allo sfascio. L’amministrazione locale si è impegnata a reperire i fondi necessari, così come ha sistemato al meglio chi era residente e non proprietario in via Mortito, oltre alla promessa di tentare di strappare  a banche ed istituti di credito il congelamento di finanziamenti e prestiti per chi è in condizioni di indigenza. Intanto il signor Mennella vorrebbe, nelle more, almeno sapere come organizzarsi e per quanto tempo farlo! Se e quando i lavori di messa in sicurezza verranno almeno iniziati e quando i base ad essi poter ricominciare a programmare la propria vita in quella casa che sin dall’infanzia aveva dato loro il calore di un focolare. Vendere? E chi comprerebbe mai in quella zona case prima pagate a peso d’oro ed ora valutabili ” in scellini”. Restare? E al costo di quali disagi e timori psicologici’ Con quale certezza?« ho preso casa acquisendo le quote dalle mie sorelle, li dove era vissuta mia madre e mio padre. Vivo sotto la montagna e con tre figli e mia moglie dovrei restare li! La frana mi ha portato via tutto, la casa, l’auto, la serenità . Pago le rate dei mutui e sto ancora per poco a casa di un amico», spiega il signor Dino Mennella, « Dal comune, dagli amministratori vorrei sapere come andare avanti.», prosegue il signor Mennella, « Lo chiedo perché sono a terra, capisco le esigenze di tutti, però vorrei capire anche io. Sono un marittimo e spendo tutti i miei soldi per cose che non posso più usare, per cose che non ho più. Tutta la mia vita i miei risparmi erano investiti i ciò che non posseggo più ed ora non ho più niente. Il comune paga 40€ al giorno per persone che sono fittate in case non loro che possono cambiare e ciò va bene ma la coscienza direbbe di aiutare tutti anche chi ha maggiori necessità e non ha alternative, non ha fondi per andarsene altrove. Allora aiutiamo il comune ad aiutarci. Io ho speso tutti i miei sacrifici in quelle cose che non riavrò più. Non so quando potrò tornare a casa. Ed infine la mia condizione psicologica mi impedisce dopo quei fatti terribili di lasciare la mia famiglia per imbarcarmi ed andare a lavorare. Una condizione dettata dal pericolo che non posso sostenere. Non mi paragono a chi ha avuto un lutto e una perdita così grande, ma siamo in condizioni terribili. Come posso andare a lavorare sapendo che la mia famiglia può essere in pericolo». Ora visto che l’impegno istituzionale è stato preso con la discussione e l’approvazione dello specifico punto per gli aiuti alle famiglie in condizioni di necessità con esso viaggia la speranza è che non venga dimenticato e disatteso quanto discusso e votato in seno al civico consesso.

Ultimo aggiornamento Venerdì 08 Gennaio 2010 21:27