Casamicciola: Sesto giorno di presidio: i “demoliscion bloc” tengono duro Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Domenica 24 Gennaio 2010 21:04

Casamicciola: Sesto giorno di presidio:  i “demoliscion bloc” tengono duro

I manifestanti continuano a piantonano la Borbonica in località Montecito.
Il sesto giorno senza notizie e con una sola missione coinvolgere più persone possibili con la raccolta di firme. La stanchezza riga i volti, ma non abbatte lo spirito di chi rivuole la sua vita ed i suoi diritti. Da oggi la settimana più dura si apre per la truppa degli irriducibili.

Sei giorni son trascorsi, cinque giorni al freddo e al gelo consolati solo dalla solidarietà di molti, ma non di tutti! Le ore passano, le notti son lunghissimi giorni al contrario eppure decine di persone continuano a restare assiepate sotto il pino gigante, e nella roccaforte dei “demoliscion bloc”, si definiscono i piani di organizzazione dei prossimi cortei, si chiede l'intervento di categorie e forze sociali, si tiene duro e si spera che prima o poi qualcuno risponda. Soprattutto nel sesto giorno trascorso senza notizie c’è una sola missione coinvolgere più persone possibili con la raccolta di firme rivolte alle massime cariche dello Stato al fine che venga concessa la grazia e si riconosca finalmente il sacro diritto alla prima casa di necessità e ad una legge uguale per tutti. La stanchezza riga i volti, ma non abbatte lo spirito di chi rivuole la sua vita ed i suoi diritti. Da oggi la settimana più dura si apre per la truppa degli irriducibili.
Ieri nulla di particolarmente eccezionale ha scaldato i cuori dei manifestanti eppure un miracolo si sta compiendo la gente prende coscienza della necessità di tornare padroni del proprio divenire e scende in strada resistendo controlla stanchezza, il freddo e le intemperie e continua imperterrita a racimolare adesioni e firme nei odi e nelle forme più disparate. Ieri mattina il giro di vite è passato per i campi sportivi ischitani, specie il fortino del Forio Calcio dove i volontari che operano per la diffusione della sottoscrizione sono riusciti tra gli spogliatoi, gli spalti ed i botteghini a raccogliere oltre 1000 firme. Di recente Beppe Sebaste citando Gilles Deleuze scrive: Non si è responsabili delle vittime, ma “di fronte alle vittime”. I diritti dell’uomo, continuava lo scrittore, “non dicono nulla sui modi d’esistenza dell’uomo provvisto di diritti”, e la vergogna d’essere uomo non la si prova solo nelle situazioni estreme descritte da Primo Levi, ma anche nella normalità insignificante dei modi di vita nelle nostre democrazie. Quella del diritto negato ad una vita degna, ad una casa è una storia esemplare della nostra epoca.

Ultimo aggiornamento Domenica 02 Dicembre 2012 19:06