UN CARICO DI DONI E CARAMELLE PER LA FESTA DEI BAMBINI A PIAZZA MAJO Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Sabato 07 Gennaio 2006 12:16

LA STORIA

La Befana, (termine che è corruzione di Epifania, cioè manifestazione) è nell’immaginario collettivo un mitico personaggio con l’aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio.
La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi. L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate.
Si rifà al suo aspetto la filastrocca (la Befanata) che viene recitata in suo onore:
«La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col cappello alla romana...
VIVA VIVA LA BEFANA! »
Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni di una scopa, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle (sul cui fondo non manca mai anche una buona dose di cenere e carbone), passa sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini.
Questi, da parte loro, preparano per la buona vecchia, in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo insieme ai regali troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto.
e se allora proviamo un po’ a rivedere il tutto con un pizzico di fantasia e tanta tanta voglia di stare insieme… beh! Forse davvero la magia potrebbe compiersi.
L’EVENTO
Non mancano le polemiche per la grande festa popolare organizzata oramai da un più di un ventennio dall’associazione Stella Majo ed i suoi veterani in occasione dell’Epifania, proprio nella piazza centrale delle zone collinari di Casamicciola Terme. Scarso contributo, mancanza di attenzione nella fornitura e nell’allestimento del palco, poca sicurezza per i tanti bambini accorsi per assistere all’evento, per l’edizione 2006. Eppure come al solito la festa fatta dalla gente e per la gente raccoglie il suo carnet di consensi e gradimento…soprattutto quello dei più piccoli incantati non tanto dai doni e dai dolciumi ricevuti, niente po pò di meno che proprio dalle mani della “star”, sua maestà La Befana, quanto dalla magia dell’evento e dalla suggestione degli eventi.
Dunque ricchi doni, Caramelle e tanta tanta Pasta e Fagioli ad accompagnare la nonnina dal naso lungo e dalle scarpe rotte che da per tutto vien di notte mentre qui, nella cittadina termale giunge al calar della sera del 6 gennaio, quando la piazza è gremita di appassionati, vacanzieri e pargoli speranzosi di avvicinare la protagonista di mille racconti e mille avventure che ogni anno riesce misteriosamente a rispondere alle richieste ed alle tante attese dei più piccoli.
La vera storia della Befana, l’antico rito fra il sacro ed il profano rivive nella rappresentazione goliardica organizzata per la volontà, la passione e la tenacia dei suoi promotori che in anni ed anni di dedizione sacrificio ed impegno sono riusciti a non far morire un appuntamento attesissimo da tutti.
Un personaggio in pieno stile iconografico a bordo di una cinquecento scorrazza per la contrada per poi proseguire nel suo programma distribuendo doni, leccornie ed un pentolone dell’immancabile ed orami mitica Pasta e Fagioli, preparata direttamente in loco. Il tutto accompagnato dalle suggestioni musicali della Coppia Valentina Conte- Giovanni D’Abundo. Dunque il paese rivive il giorno della Epifania, emozioni affondate nei percorsi profondi della storia, affidate appena a un filo sottile di memoria, iscritte nell’aria cristallina dell’alta valle, profumata di minestra, sorrisi ed allegria. La suggestione del corteo colorato, dei gesti e del rito, in una perfetta scenografia della piazza magicamente restituita all’atmosfera fastosa e divertente sul far della sera. Risplende la gioia e si accendono a gara i sorrisi, mentre le loro fiamme si lanciano verso il cielo vincendo la notte ed il freddo, la gente trae ancora auspici per l’anno che inizia. Come un sortilegio luminoso e forte, ci cattura l’evocazione delle splendide tradizioni, ci affascina la magia.