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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 09 Maggio 2006 14:02

Casamicciola come L'Africa 

Dai monti alla marina, giù per le colline via le specie tipiche della nostra isola per far posto a Palme e piante e esotiche. Intanto opinabile allo stesso modo appaiono le scelte di chi decreta la sostituzione e soprattutto preoccupanti ancor di più appaiono questioni come i permessi ed i nulla osta inerenti il taglio di specie protette come le tamerici, le querce ed i pini. In merito forestale e associazioni di categorie sembrano impegnate solo sul fronte frana… evidentemente rende di più in cronaca nazionale.

E dopo il taglio selvaggio in località Fasaniello di castagneti e querceti secolari. Dopo il taglio dei pini e dell’albero del paradiso, tra l’altro d’inestimabile valore e bellezza oltre che rarità, in quel del Pio Monte della Misericordia ora tocca, come già è stato in altri punto al Litorale. Litorale che privato, in prospettiva della futura costruzione di porti ed anfratti per il ricovero dei dipartisti, delle sue umili ed umiliate spiagge ora dovrà fare a meno anche delle tamerici. Alberi protetti e tipici della macchia mediterranea che per secoli hanno accompagnato i panorami casamicciolesi e la sua gente. Che coriacea come nessun altra specie era resistita ai terremoti alle alluvioni e alla durezza del clima marino sino a giungere a noi e alle generazioni future per testimoniare la bellezza dei luoghi originari di questa nostra terra tirrenica. Non aveva fatto i conti però con il terremoto “Amministrazione Ferrandino” che nell’ottica della nuova edilizia urbana tutto puote e tutto devasta secondo e sottolineo, unicamente, secondo il proprio gusto qualsiasi testimonianza del passato sia riuscita a giungere sino a noi nonostante l’evolversi degli eventi che hanno caratterizzato la cittadina termale. Soprattutto poi se parliamo dell’ambiente e delle sua vegetazione. Un esempio? Negli ultimi due anni abbiamo assistito alla sistematica devastazione del patrimonio boschivo e delle sparute specie che qua e là costituivano il nostro verde pubblico. Prima i pini nel Rione di sopra a far spazio alle auto e al supermercato. Poi a più riprese il disboscamento di castagneti e querceti secolari in località Fasaniello, documentato con tanto di denunce e verbalizzazioni agli enti e alle associazioni di categorie preposte poi gli alberi del paradiso ed i pini nel Pio Monte della Misericordia a dar spazio alle Kermesse canore e prima ancora le palme dalla spiaggia di Suor Angela, insomma un bel borsino che forse nostro malgrado ometterà di riportare qualche particolare ma di sicuro dovrà far riflettere quanti, enti, autorità preposte, associazioni di categoria ed esponenti del civico consesso, la forestale ovviamente in primis hanno concesso tutto ciò senza fr nulla e soprattutto dopo con il senno di poi lasciando impunita la devastazione. Ovviamente a meno che tale devastazione non sia stata regolarmente consentita con tanto di certificato di garanzia di chi dovrebbe tutelare il cittadino e l’ambiente che l circonda. Ora in ultima battuta, mentre tutti sono attenti e concentrati sulla frana di Ischia, sul lungomare vengono falciati i tamarindi, come dicevamo, e le piante di oleandro che costituivano il giardinetto di via Salvatore Giradi che tanta suggestione e tanto incanto donavano a quanti turisti e non sopraggiungendo da Ischia forse godevano di uno scorcio incantevole in grado di restituire forse l’idea del paese che era questo casamicciolese prima che i tragici eventi e poi lo “scellerato” governo lo cancellasse per sempre. Forse dal bivio con il cimitero sino all’ancora grazie a tale sfondo e alla mole misericordiana, questo era l’unico tratto in grado di lasciarco solo inteneder la bellezza del paese che fu. Ora non ci resta che arrenderci e dover constatare che di qui a breve Casamicciola sarà come l’Africa, con tanto di palmeti, cocchi e banane perdendo per sempre la sua unicità di custode e quasi ultima perla della Macchia Mediterranea. Chissà se per la devastazione delle ultime tamerici ci saranno i permessi ed i pareri della Forestale? I dipendenti incaricati del taglio,stando ad alcune indiscrezioni trapelate starebbero solo eseguendo le volontà dell’amministrazione.


Un Po’ di spunti e nozioni utili per chi non conosce

Sottolineando che in località come Forio da Punta Caruso a Citara le Tamerici vengono per la loro bellezza ed utilità ripiantate e non tagliate forniamo qui una scheda con la speranza che possa essere utile a chi ignora.

Tamerice
Tamarix gallica L. (Tamaricæ)
Habitat
Greti di torrenti, paludi costiere
Fioritura
Maggio
Descrizione
Arbusto o laberello con foglie minute e fiori rosa.
Osservazioni
Il genere Tamarix sembra faccia riferimento al nome di una popolazione pirenaica, i Tamarisci, che abitavano una località dove queste piante crescono in abbondanza.
La specie è stata utilizzata, anche localmente, per il rimboschimento di luoghi sabbiosi e salati, per il consolidamento delle dune e come barriera frangivento.
In passato veniva utilizzata come foraggio, perché apprezzata dal bestiame per il sapore salato.

Ultimo aggiornamento Domenica 05 Aprile 2009 18:35