DISTRUTTE AUTO PANCHINE ED ARREDO URBANO Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Venerdì 26 Maggio 2006 15:46

Da Casamicciola Alta fin giù in piazza Marina notte tempo ignoti hanno gito con il favore delle tenebre provocando danni e disagi. Numerose le vetture in sosta lungo la strada prese di mira a colpi di sassi e corpi contundenti. Incendiate sedie e tavoli al centro del paese, sfondata porta dell'Osservatorio Geofisico. Per il momento nessun indizio sulla vicenda si pensa all'ennesima scorribanda di un gruppo di teppisti.

Sarà il caldo, sarà la moda del momento fatto sta che torna dopo qualche settimana di tregua la moda dell'azione vandalica e teppistica ai danni del pubblico e del privato. Nella notte tra domenica e lunedì, ignoti agendo con il favore delle tenebre hanno posto in essere l'ennesima azione distruttiva, devastando incendiando e distruggendo quanto gli capitasse davanti. Forse per puro divertimento, forse per dimostrare di esistere, forse per appagare il proprio ego frustrato e senza meta. Intanto decine di auto parcheggiate ai margini della strada sono state distrutte a colpi di sassi ed oggetti contundenti a partire dalla Sentinella, Piazza Maio, giù per le Tre croci passando per Piazza Bagni fino ad arrivare alla Marina dove dinanzi all'ufficio Postale sedie e tavoli sono stati date alle fiamme. Sul caso denunciato alle forze dell'ordine e sul quale è stata aperta un'indagine non vi sono indizi, ne testimonianze, ogni cosa è stata rilevata e sottoposta al vaglio delle autorità responsabili solo ad atto compiuto. Anche nell'edificio che ospita la sede dell'Osservatorio Geofisico gli operatori del Garfi lunedì mattina hanno scoperto che la porta d'ingresso era stata sfondata, in realtà come già altre volte era avvenuto, fortunatamente però ad una sommaria verifica nessun danno e azione teppistica era stata compiuta all'interno dei locali. L'episodio divenuto oramai una prassi segue quanto già registrato in passato con episodi analoghi che hanno in comune luoghi, obbiettivi e modalità e sulle quali gli inquirenti sembrano brancolare nel buio non riuscendo ad individuare ed isolare secondo i dettami legislativi gli esecutori materiali dei raid divenuti una consuetudine sempre meno rassicurante.