SCOPPIA IL CASO “ORMEGGI ABUSIVI” Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Sabato 10 Giugno 2006 15:53

Processo alle intenzioni o cosa? Il caso “Bitte Pulite” fa rischiare l’incidente diplomatico. A quanto pare invece era stato proprio il comandante dello scalo, Vuoso, ad ordinare per motivi di sicurezza la sistemazione dell’imbarcazione da diporto negli spazi liberi destinati al traffico ed in particolare ai pescherecci.

Mentre qualcun altro non è stato dello stesso avviso, denunciando movimenti illeciti tanto da mettere a ferro e a fuoco le banchine nella prima serata di martedì
Intanto al paese resta l’immagine di un’accoglienza in pompa magna con fiori vallette e comandante dei vigili e di un controllo delle autorità altrettanto magno.

Nella scia del trend “tutto pulito” scoppia il caso “Bitte Pulite” e nella cittadina termale che si affanna con tanto di pompa magna e vesti ufficiali a ricevere in porto il Mega Yacht Christineè polemica per le avvenute denunce nelle sedi istituzionali su presunti Ormeggi Abusivi ed illegittimi volti all’incasso di cifre e compensi per la fornitura di servizi e dell’offerta di ricovero diportistico. Cifre che stante alla situazione in oggetto ovviamente si presume potessero essere in nero, visto che nella fattispecie il Christine è stato ormeggiato in zone libere e destinate al traffico dei pescherecci e che nel porto nessuno degli operatori ha ancora ricevuto concessione per la gestione di Yacht e navi da diporto di tali dimensioni. Infatti il panfilo, battente bandiera ombra del commonvelt Britannico, supera i 42mt e dunque le dimensioni consentite in un porto come quello casamicciolese che prima di tutto deve garantire le misure minime per la sicurezza dei suoi utenti e dunque corpi morti, cime, ancore e via discorrendo. Insomma una serie di eventi che ha mosso il sospetto di qualche soggetto che sentendo odore di “bruciato” ha sporto denuncia. Ora, questa è l’ipotesi accusatoria forte anche dei alcune dichiarazioni non troppo felici della dirigenza locale che ignara dell’occhio e dell’obbiettivo, vigile di qualcuno si è abbandonata a dichiarazioni del tipo” Kè c’è frega tanto l’incasso è assicurato, che facciano, fotografino e si dimenino come vogliono” o del tipo la mercanzia è nella stiva… cose che in tempo d’intercettazioni e registratori in moto sarebbe bene tenersi per se e per la “famiglia”. Insomma un bel guazzabuglio che ha fatto trascorrere un brutto quarto d’ora e alla capitaneria e alla tenenza diportistica locale che oltre a vedere sfumare, se mai ve ne fosse stata la prospettiva, guadagni e incassi profit da capogiro, ha dovuto anche rispondere economicamente della “Pompa Magna” della tiratura a lucido del piazzale Ancora e dell’intervento sul Mega Yacht sistemato nello spazio dei pescatori. Il rischi o incidente diplomatico è stato forte allarmante a tratti quando persino il Comndante del Circondario Giovetti, avvertito addirittura da Napoli, ha chiesto Numi al Comandante Vuoso che sicuro del suo operato e della sua autorevolezza espressa con mano ferma nel scalo Casamicciolese, ha dimostrato e palesato che quanto denunciato e riportato era falso e che la necessità di consentire lo scalo de quo è stato dettato da motivi di sicurezza e di ordine pubblico. Infatti il comandante Vuoso, intervistato nella sede dell’Ufficio Locamare nella stessa serata di martedì, ha precisato fermamente che la scelta obbligata di portare l’imbarcazione ad ormeggio nell’unico spazio disponibile anche in relazione alla praticabilità commerciale del Porto è legata a questioni di estrema ratio e senso del dovere e dell’istituzione da lui rappresentata.
Questo il dispositivo ufficiale della diplomazia istituzionale. Mentre diversa la versione dei fatti da parte di “Radio Banchina” che vuole rimarcare la percezione dell’esistenza di una sorta di “famiglia” operante nel settore. Infatti stando alle indiscrezioni trapelate ci sarebbe stato addirittura un fax di prenotazione da parte di un noto broker specializzato nella gestione di pontili per la nautica da diporto, con la quale comunicava l’arrivo presso lo scalo della cittadina termale di una nave da diporto di 128 piedi, pari a circa 42 metri della misura del SI. Questo, dunque, sarebbe il motivo per cui a detta unità di navigazione sarebbe stato attrezzato gia da qualche giorno il posto d’ormeggio in una zona in cui non sono previste per normative determinate operazioni commerciali. Voce di una Attesa Prevista confermata anche dalle dichiarazioni di ormeggiatore ministeriale che ha parlato allo stesso comandante del porto della prenotazione in oggetto. Il npVuoso rimarcava invece fermamente e documenti alla mano che invece tutto quanto detto e diffuso sono illazioni e falsità, le carte parlano, « lo Yacht era disatteso ed il suo ormeggio è stata una urgenza», la Marina di Casamicciola ha il solo merito di aver soccorso la nave in pericolo consentendone il ricovero in sicurezza presso la banchina usualmente destinata ai pescherecci e al traffico e completamente libera da canoni e balzelli. Sarebbe sempre per le stesse ragioni, dunque, che lo stato maggiore di bordo all’entrata del porto non ha effettuato nessuna chiamata sul canale VHF 16 d’emergenza e dove le autorità marittime vigilano, per dare e trasmettere la propria “ETA” o per chiedere immediata assistenza alle autorità preposte. L’agitazione e lo stato di pericolo per la scarsa praticità di manovra avrebbe fatto si che il personale di bordo e gli occupanti della nave, ben 11 persone, non rispettassero i protocolli e di conseguenza non trasmettessero all’unico corpo autorizzato per Decreto Ministeriale a tali operazioni, la richiesta di ormeggio ed assistenza, e cioè il Gruppo Ormeggiatori e Battellieri di Ischia. Mentre le Unità Operative di Controllo, dal canto loro, non tenute all’ascolto h 24 sulle frequenze VHF 8 e 9, modulazioni di lavoro usate dalle Società Marina di Casamicciola e Cala degli Aragonesi che hanno invece captato la chiamata, sarebbe sfuggito l’insieme. Insomma una serie di circostanze che, a ciò, avrebbero fatto si che l’entrata in porto del Mega Yacht sembrasse una cosa studiata e prevista ponendo le basi per il processo alle intenzioni dell’entourage comunale. Insomma da bordo, un’erronea sintonizzazione di frequenze avrebbe portato “la Marina di Casamicciola” ha trovarsi nella condizione di “coadiuvare” il lavoro di assistenza della capitaneria, traendo in salvo la nave in difficoltà e sfuggita al controllo delle operative e della portatile banchina. Cosa che invece non avrebbe fatto Cala degli Aragonesi forte probabilmente di maggior esperienza e per questo consapevole del fatto che in questi casi spetterebbe alla capitaneria intervenire.Ipotesi confermata, pare, dal fatto che ad eseguire le operazioni di assistenza, ancoraggio ed ormeggio in favore degli inglesi sarebbero state le uniche persone che non avevano titolo per competenza ed in pianta organica societari con diverse mansioni. Una volta ultimate le operazioni di cavi e passerelle a terra ad aspettare gli ospiti nella cittadina termale tanto di hostess con fiori recisi e fotografi amatoriali, semplicemente per festeggiare lo sventato pericolo ed il reciproco scambio di cortesie, insomma una improvvisazione di onorificenze e attestati per mostrare il particolare ed eccezionale senso di accoglienza della popolazione autoctona. La cosa però, volente o nolente, non è passata inosservata al Comando dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia, che per ovvie ragioni di priorità e competenze provvedeva ad informare dei fatti il comando portuale locale. Infatti Il Vuoso pur chiarendo immediatamente i fatti si è intrattenuto, fino ad ora tarda, ad ascoltare nel merito ogni soggetto coinvolto al fine di sviare ogni dubbio ed ogni sospetto. Fra questi il Cap. Salvatore Farina, l’assistente Stany D’Orta e gli ormeggiatori di turno per la Marina di Casamicciola, gli stessi assistiti dal Comandante della Polizia Municipale Gelsomino Sirabella, mentre l’ormeggiatore per nomina ministeriale di turno convocato previo contatto telefonico con il loro responsabile il Cap. Di Manso veniva incaricato di provveder a tutte le necessità dell’imbarcazione ovviamente fatturando e registrando ogni cosa. Peccato però che sia durata poco più di qualche ora la presenza in porto del panfilo britannico, che dopo i ricevimenti hawaiani si è visto presentare sotto bordo gli uomini dell’autorità portuale per le indagini di rito, la presa visione dei documenti dell’imbarcazione onde espletare le regolari operazioni di pratica e spedizioni marittime, atti normativi che a quanto pare per il protocollo di crociera non erano stati previsti nel brogliaccio di bordo. Mollati gli ormeggi questa volta in via ufficiale ha pensato bene di trascorrere alla fonda la notte ai confini delle acque che bagnano le coste del Comune di Casamicciola Terme. Va notato che da qualche tempo altre navi di crociera hanno cancellato dall’agenda marittima i lidi della cittadina termale, in favore della rada delle rade del municipio del Comune di Ischia, fatti che fino a quando non venivano presentate le dimissioni da parte dell’autorevole Comandante Michele Riccio non si verificavano, mentre da allora periodicamente le banchine casamicciolesi sono coinvolte in dispiacevoli episodi, oltre quelli riportati domenica 4 Giugno u.s. perfino la lotta all’accapparamento per la chiamata Taxi in favore degli operatori amici di Lacco Ameno, sarà vero? Banale coincidenza? Percezioni di delirio di onnipotenza? O semplici chiacchiere di banchina? Per il momento quanto racimolato è semplicemente una magra figura per un qualcosa che sarebbe dovuto servire da biglietto da visita per le nostre velleità di sviluppo turistico.

I RETROSCENA: “Voce e popul, voc e Dio” dietro l’intera vicenda porto turistico Casamicciola pare vi siano luci ed ombre legati ad ambienti imprenditoriali della terraferma che sarebbero interessati alla gestione aziendale dell’intera area del molo di sottoflutto ed allo specchio acque antistante il lato di levante scogliera sottoposta a vincolo paesaggistico e oggetto di intervento di SS.BB.AA. compresa. Imprenditori legati per circostanze e legami a professionisti i cui incarichi sono stati oggetto di interrogazioni ed argomenti consiliari posti al n°6 dell’ordine del giorno dell’ultima seduta Consiliare: “Regolamento per l’affidamento d’incarichi a prestazione professionale di importo inferiore a 100.000 euro”. Il comandante del porto invece garantisce e ci mette la faccia e i gradi che nulla del genere potrà avvenire e che i controlli negli spazi di sua competenza saranno rigidi e serrati, nessun riciclaggio e gettito di denaro sporco, nessun ormeggio abusivo la priorità per l’esimio Cavaliere è evitare prima di ogni cosa che l’avidità e la stupidità di qualcuno possa vanificare anni di sforzi e sacrifici per dare all’isola all’immagine diversa.