POLEMICHE E RECIPROCHE ACCUSE, L’OPINIONE DELLE PARTI COINVOLTE Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Domenica 25 Giugno 2006 16:05

Dopo le denunce ed il sequestro cautelativo dell’area annessa al molo di levante si rincorrono gli affronti e i confronti a distanza tra maggioranza e opposizione.

Per il consigliere Mennella il provvedimento della Procura di Napoli è stato provocato da lavori messi in atto dall’Ente, assolutamente non previsti in progetto, non discussi in conferenza dei servizi, e ignoti persino agli Enti che avrebbero quanto meno dovuto assentirli.

La Procura della repubblica di Napoli ha sequestrato l’area litoranea antistante il Pio Monte della Misericordia a seguito della rimozione, a vostro dire abusiva, della scogliera a protezione della soprastante strada statale.
Il Sindaco e la maggioranza, a mezzo “teleischia”, accusano l’opposizione di avere avviato un clima di denuncie e che l’iniziativa della Procura lede gli interessi dei cittadini mentre l’amministrazione nonostante tale intervento, a quanto sembra abusivo, andrà avanti comunque quale commento da parte della minoranza ?

Credo che questa amministrazione sia arrivata al delirio di onnipotenza ed afferma il falso.
L’intervento della Procura non ha assolutamente riguardato i lavori programmati dall’amministrazione facenti parte del progetto, già appaltati ed in corso.
Al fine di fare chiarezza su quanto accaduto e dare la giusta informativa ai cittadini appare opportuno ricostruire le varie fasi che hanno portato all’adozione di un provvedimento tanto drastico.
Il provvedimento di sequestro è stato provocato da lavori, messi in atto dall’Ente, assolutamente non previsti in progetto, non discussi in conferenza dei servizi e, e a quanto pare, ignoti anche agli Enti che avrebbero dovuto per lo meno assentirli: Capitaneria, Soprintendenza, Regione Campania, Provincia di Napoli Genio Civile Opere marittime.
Tali lavori, realizzati, a quanto sembra senza alcun atto progettuale, sono consistito nello spostamento ad oltre sei metri verso il mare della scogliera antistante il Pio Monte ed a protezione della SS. 270; parte di tale materiale pare sia stato utilizzato per interventi sulla diga di sottoflutto.
Quale lo scopo di questo intervento? Allo stato delle nostre conoscenze è ignoto.
Tale grave ed inspiegabile anomalia ( L’amministrazione non ha fornito spiegazioni o documenti nella consuetudine consolidata di impedire l’accesso agli atti dei consiglieri di minoranza) è stata segnalata alla Capitaneria di Porto che con immediatezza ha sospeso, lavori chiedendo chiarimenti al Sindaco di Casamicciola ed ai responsabili del procedimento.
Evidentemente tali chiarimenti non sono pervenuti o sono stati insufficienti, tanto che nonostante tali interventi permaneva lo stato di sospensione cautelare dei lavori.
Infine, il nostro Sindaco , con l’ordinanza 15 ( datata 19 maggio 2006 ma pubblicata solo in data 23/06/2006 – alla faccia dell’urgenza o forse motivi di protocollo ne impedivano una più anticipata collocazione?- ) con i poteri dell’Ufficiale di Governo straordinariamente disponibili per eventi contingibili ed urgenti ha imposto la prosecuzione dei lavori assumendosene la piena responsabilità.
Di fronte a tale atto straordinario, a nostro avviso palesemente arbitrario ed illegittimo (esiste ampia e consolidata giurisprudenza), ed emesso contro ogni logica in quanto con tale disposizione i poteri del sindaco prevaricano e vanno al di la delle stesse leggi nazionali e regionali; la Capitaneria di porto, nel prendere atto del provvedimento, a nostro avviso gravissimo, inviava tutta la documentazione in suo possesso alla Procura della Repubblica.
Questa la sequenza degli avvenimenti che hanno portato all’intervento della magistratura che ha sequestrato il cantiere e sta ancora indagando.
Quando l’amministrazione afferma che a fronte di un provvedimento illegale e al conseguente intervento della magistratura si ledono i diritti dei cittadini afferma un nonsense, a meno che per diritti dei cittadini non si intendano i diritti, le volontà e gli interessi dell’organo di governo che è ben altra cosa.
Comunque la Magistratura ha fermato, in via cautelare dei lavori che allo stato, anche se non ancora chiaro a cosa tendevano, sono stato realizzati senza un progetto o una programmazione e quindi secondo la magistratura inquirente illegittimi.
Realismo, dignità e rispetto dei ruoli imporrebbero che l’amministrazione invece di frignare contro la minoranza consiliare spiegasse il suo operato alla magistratura e sciogliesse i dubbi che evidentemente aleggiano sulla trasparenza e la legittimità di tale intervento.
Per quanto riguarda la minoranza consiliare di tali lavori non solo non esiste un progetto ma non si capisce come sarebbero stati finanziati tali lavori, ne chi li ha disposti alla ditta fino all’intervento diretto del Sindaco che ne ha ordinato la prosecuzione, pur in presenza di un fermo della locale Capitaneria di Porto.
Ma non si tratta solo di questo, l’amministrazione di un Comune, il Sindaco in particolare rappresenta le istituzioni e come tale deve essere prima di ogni cosa il garante della democrazia e della parità di diritti fra tutti i cittadini e di conseguenza un paladino della legalità che deve applicare e praticare, nell’interesse di tutti.
Quando un Sindaco ed una amministrazione smarriscono questa via succede che l’interesse collettivo non viene più perseguito. Infatti l’interesse collettivo è garantito non dal Sindaco o dalla giunta, ma dalla loro capacità di applicare regole certe ed uguali per tutti e cioè di operare in perfetta legalità .
La conseguenza quando gli amministratori vengono meno a tale assioma è che alcuni finiscono col sentirsi più uguali degli altri ed arrogandosi un presunto interesse collettivo pretendono di operare anche al di la e contro le regole e la legge, con le conseguenze che vediamo.
La minoranza consiliare da anni rimprovera a questa amministrazione mancanza di democrazia e di rispetto delle legalità, da tempo ha segnalato anomalie e coperture fra l’apparato burocratico e gli amministratori, modalità sbrigative di assegnazione di incarichi ed affidamenti, una gestione dissennata del bilancio comunale ormai allo sfascio con conseguente chiamata dei cittadini a coprire i sempre maggiori costi di una macchina amministrativa che bada più all’apparenza che alla sostanza ( feste, megaconcerti flop, aziende comunali utilizzate come canale di spesa pubblica senza controlli e per assunzioni certamente ridondanti e gestite senza alcun controllo pubblico………..)
Riteniamo che il mandato assegnatoci dai cittadini con la nostra elezione sia proprio un compito di controllo e di segnalazione alla cittadinanza ed alle istituzioni delle anomalie che riscontriamo nell’attività amministrativa.
Tale controllo prevede in primis il controllo della legalità degli atti oltre che della opportunità e della congruità riteniamo pertanto, al di la delle apodittiche e lamentose affermazioni di questi amministratori, che la minoranza si sta limitando a svolgere con correttezza il proprio compito.
Ci rendiamo conto che in assenza di “ politica ” e di controlli sugli atti amministrativi molti comuni si sono trasformati, agli occhi di chi guida l’amministrazione, con i metodi dei nostri amministratori, in un mero fatto amministrativo, un condominio dove contano solo le decisioni della maggioranza, anche in spregio alla legalità, alla legittimità degli atti , alla garanzia di eguale trattamento per tutti, al rispetto dei consiglieri di minoranza, che rappresentano, nella nostra realtà locale, giova ricordalo, ben oltre la metà della cittadinanza.
E’ ben strano che questi amministratori si sentano lesi in qualcosa per le normali attività della minoranza, qualcuno si è financo abbandonato a velate minacce, altri gridano alla lesa maestà a mezzo Tv locale.
Un modo come un altro per non chiarire ruoli responsabilità e fatti, gridando al complotto ordito dalla minoranza. Purtroppo, un chiarissimo esempio di mancanza di senso del ridicolo.
Il sindaco e gli amministratori dovrebbero chiedere ad applicare la legalità ed esserne i garanti, nel nostro territorio.
Tale esercizio è sempre più raro, basta vedere come si sono gestite le concessioni demaniali, come l’Ente locale assume zone litoranee in concessione senza alcuna formalità ed in virtù di una presunta esigenza pubblica per poi “ subaffittarle ” , riteniamo in maniera illegittima, e a caro prezzo ai privati e per solo due anni , come si sono effettuate le assunzioni presso le aziende partecipate e presso importanti operatori privati e di cui gli stessi dettagliano e ci fermiamo qui per non tediare ma certamente non siamo esaustivi.
Dettaglieremo in seguito e per argomenti .

In conclusione a Casamicciola ci sarebbe un deficit di democrazia ed una amministrazione autoreferenziata che effettua le sue scelte nell’ interesse di un presunto interesse collettivo che poi sarebbe quello dell’attuale gruppo dirigente ad autoperpetuarsi?

La storia insegna che quando non si applica il rispetto della legalità il fenomeno e certamente presente, ed inevitabilmente provoca gravi guasti per la collettività.
Un intero paese ne parla, ne scrivono gli organi di informazione, tranne uno, la minoranza si limita a registrare tali comportamenti ed a segnalarli all’opinione pubblica, vi è un vasto campionario che va dall’uso del protocollo comunale, alle megatransazioni in tema di imposte comunali, alle convenzioni e contratti con consulenti esterni nei vari settori: demanio, tributi, tecnico alla non utilizzazione del personale comunale dalle opere pubbliche all’edilizia privata specie per ben specifiche fattispecie.
Ci auguriamo che questo campanello di allarme serva a far meglio vedere i nostri “valorosi amministratori” ed indurli ad un rispetto delle regole che certamente gioveranno agli interessi dei cittadini impedendo che si procurino ulteriori danni all’Ente locale.