Lavoratori in agitazione per il mancato pagamento degli stipendi Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Lunedì 20 Novembre 2006 17:37

Lavoratori in agitazione per il mancato pagamento degli stipendi

Incrociano le braccia i dipendenti della prima multiservizi isolana, l’azienda gestita da Salvatore Sirabella ed attualmente responsabile della raccolta e dello smaltimento rifiuti. Alla base della protesta le difficili condizioni in cui verserebbe la municipalizzata casamicciolese ai limiti della bancarotta e tali da impedire il pagamento regolare delle mensilità. Grave la manifesta incapacità di assicurare il futuro di tutto il personale in forza. Agitazione ad oltranza e trattative con la dirigenza che per il momento può versare solo un anticipo sul mese in scadenza.

In molti casi il Civico Consesso sembra poter essere maggiormente determinante quando non si tiene che, quando per ore ed ore uomini e politici si rincorrono tra cifre, proposte, veti e levate di scudi. È il caso questo del Comune di Casamicciola dove la seduta di martedì è saltata per motivi ancora da appurare, ma che dalla lettura dei punti all’ordine del giorno sembra poter essere facilmente comprensibile ovvero l’impossibilità di discutere sulla mozione di richiesta “Aumento Capitale A.M.ca s.r.l.”, per il quale l’ente responsabile non avrebbe, e questa è già la seconda volta, acconsentito a rilasciare il necessario parere di regolarità contabile.
Intanto incrociano le braccia gli operai della prima Municipalizzata Casamicciolese che da giorni avevano palesato il loro stato di agitazione per il ritardo nel versamento degli stipendi ed il mancato versamento dell’ultima mensilità. «La cosa che ci ha spinto allo sciopero», ci spiega uno dei manifestanti, «non è tanto il mancato pagamento dell’ultimo mese, ma l’assenza di una prospettiva futura. Infatti il nostro amministratore che tra l’altro oggi ci ha chiaramente detto che prenderà tutti gli opportuni provvedimenti nelle sedi stabilite in merito al nostro comportamento, ci ha chiaramente detto che il comune non ha soldi, è in rosso ed il nostro lavoro non ha la garanzia di poter essere regolarmente pagato», l’uomo continua ancora spiegandoci, «la nostra è stata una libera scelta, non tutti i dipendenti hanno voluto aderire, ad esempio Riccio Salvatore si è regolarmente recato sul posto di lavoro, anche se si tratta di un assunto della originaria RSU di gestione privata e dal punto di vista sindacale è maggiormente tutelato, rientrando in un discorso di mobilità, alla fine le nostre riunioni che vanno avanti da due giorni hanno portato a maturare la decisone di astenerci dal lavoro dopo che la seduta del Consiglio Comunale di ieri è saltata». Abbiamo quindi chiesto cosa aveva a che fare con  la loro condizione il consiglio comunale e dalle parole lette tra le righe è stato semplice comprendere che ogni equilibrio e trattativa con la società sino ad ora era stata collegata all’ipotesi di portare innanzi ai responsabili dell’ente Locale la questione deficit Amca con la richiesta dell’aumento di capitale avanzata e che con il mancato incontro sembra oramai impossibile. Come impossibile sembra poter assicurare un futuro lavorativo certo agli addetti alla raccolta e allo smaltimento rifiuti. Saltano gli stipendi, si eclissa la tredicesima mensilità e la possibilità di percepire per il momento solo la metà della paga e l’altra metà tra dieci giorni non distoglie gli scioperanti dal loro intento. Si tratta di una astensione dal lavoro che oltre a garantire il diritto dei soggetti singoli salverà anche l’azienda troppo spesso ritenuta fanalino di coda e messa da parte rispetto ad altre municipalità che sino ad ora hanno regolarmente versato le somme dovute. I dipendenti sottolineano che loro sono a disposizione del “Comune” e della società per ogni confronto e che se davvero il loro fondamentale operato di lavoratori che svolgo un servizio di pubblica utilità particolarmente delicato in una realtà come quella isolana inserito nel contesto regionale Campano ha un peso il sindaco in prima persona dovrebbe mostrare il suo interessamento. Dunque la domanda finale del gruppo riunitosi nella sede di stazionamento di via Cretaio è quanto sta a cuore questo settore all’ente Locale che in cambio del nostro lavoro non mostra neppure il minimo impegno. Insomma vacche magre nella cittadina termale che nella richiesta di aumento capitale per circa 450mila euro sembra volere  ammettere che si siamo sull’orlo del fallimento e se non troviamo in fretta nuovi fondi saremo costretti a portare il libri in tribunale. Infatti imparando dall’esperienza Alitalia e Ferrovie dello Stato come l’Amca società di diritto privato a tutti gli effetti la richiesta di aumento è un sintomi dell’esponenziale aumento della massa debitoria che va oltre la percentuale di 1/3 del capitale sociale e da qui le uniche possibilità di aumentare la quota capitale, portare il libri in tribunale o arrivare alla definitiva liquidazione dell’azienda.
Ultimo aggiornamento Domenica 28 Giugno 2009 13:28