Il Sindaco tra le braccia dell'opposizione Stampa
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CasamicciolaNews - Politica
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 03 Aprile 2008 12:25

Consiglio comunale a Casamicciola Terme: un governo disperato fallisce la sfiducia al presidente

Il sindaco tra le braccia dell’opposizone

Prima della doppia votazione il discorso a cuore aperto del dottor D’Ambrosio. Si va verso il rimpasto. Auspicato una nuovo quadro politico dalle larghe intese che non faccia fallire il sogno di evitare la caduta. Chiesto il sostegno della minoranza. Riccardo Cioffi parla di un Governo Tecnico, Giovan Battista Castagna di una ridistribuzione delle cariche. L’opposizione invece dice non allo sfascio , ma dice no anche alla “marmellata”eriva dell’amministrazione comunale Casamicciolese,

fallisce per ben due volte la sfiducia al presidente del Consiglio Comunale Giovan Battista Castagna. Una seduta condotta pro forma e forse per capire dove si volesse arrivare davvero visto che stando ai termini del regolamento comunale e dunque della legge, tutto e perfettamente privo di valore legale. Per giunta a seguire l’accorato e consentitemi il termine, disperato discorso del Primo Cittadino D’Ambrosio c’è stata l’ammissione da parte della maggioranza che la mozione di sfiducia è priva di fondamento giuridico e basata esclusivamente su questioni politiche. “Non abbiamo nulla contro Giovan Battista Castagna che ha anzi svolto bene il suo lavoro. Si tratta semplicemente di situazioni  politiche venutesi a creare col tempo ” , questo più o meno il testo della dichiarazione del sindaco e vicesindaco messa a verbale. Insomma un notevole disprezzo del pericolo! Intanto registrato quello che il presidente Castagna definisce un « mea culpa del sindaco in merito alla situazione», la maggioranza va sotto per ben due volte nel voto alla destituzione dello stesso Castagna. Una destituzione che la maggioranza ha persino votato nonostante la pessima figura già collezionata in apertura e nonostante si parli di un governo dalle larghe intese. Ora l’appuntamento resta fissato all’incirca tra dieci giorni sempre per votare il provvedimento in questione e sempre evidentemente per vedere come perdere un po’ di tempo utile rispetto alle questioni più urgenti nell’amministrazione del paese. Dunque un governo disperato fallisce la sfiducia politica al presidente del consiglio comunale e piange la sua rovina gettandosi tra le braccia dell’opposizione un’opposizione che però a qunto pare avendo la glicemia un po’ alta dice no alla “marmellata” quale collagene per evitare lo sfascio del paese.
È stata infatti proprio del sindaco D’Ambrosio la dichiarazione dell’evidente stato di pericolo e di difficoltà in cui si trova la sua maggioranza, senza però chiarire i termini e lo stato in cui versa il suo paziente, Casamicciola Terme . Uno stato intuibile ma mai definito che solo in termini governativi spinge a ricercare il dialogo e soprattutto nuove alleanze in vista di possibile ed ulteriori defezioni interne. Dovrebbe così essere pronto nei prossimi giorni, almeno stando a quanto detto in sede di consiglio, un documento programmatico e di intenti sul quale l’amministrazione attuale chiederà la fiducia per andare avanti.
In merito Giovanni Monti, notoriamente piccolo ma male incavato nelle questioni d’alleanza, ritiene che «l’apertura a 360 gradi è stata dichiarata, ora si deve vedere cosa s’intende realmente e come andrà a finire. Per il momento quel che è certo è che la maggioranza si è accorta di essere arrivata al capolinea e che solo un bagno di umiltà potrebbe salvarli. Ma non credo che tra loro ci siano persone umili!».   Mentre il presidente che ha battuto almeno moralmente i suoi ex compagni che ne volevano la definitiva epurazione ritiene che «l’unico modo per salvare il salvabile è rimettere tutti gli incarichi, azzerare le cariche e ricominciare tutto daccapo». Mentre per il coriaceo Cioffi l’unica via è quella del Governo Tecnico.
Il quadro che esce fuori dalla seduta di ieri l’altro è dunque quello di un paese le cui sorti politiche sono ora completamente ribaltate rispetto a quelle espresse dalle urne. Infatti  numericamente il gruppo più forte e quello dell’opposizione di Peppe Conte unita a Castagna e Pirulli, mentre la maggioranza frammentata in PD e residui di Rinascita per Casamicciola non riesce a trovare il collante utile al suo ricompattamento e pur di sopravvivere si getta tra le braccia di quella che fu la minoranza. Una minoranza che non si fida e resta scettica pur avendo allo stato registrato una vittoria di valore tecnico seppur acciuffata sul campo della coerenza e del lavoro certosino:« Questa apertura dichiarata mi sembra non vera. Altrimenti non si sarebbe votata la sfiducia al Presidente. Non si può infatti credere di poter cominciare una nuova fase partendo dal cadavere di un esponente del civico consesso. Non si può chiedere il dialogo tagliando prima la testa alla gente. Noi attendiamo e continueremo per la nostra strada cercando di capire perché si vuole questa apertura a 360 gradi e cosa è successo per essere stati spinti sino a questo punto. Soprattutto vogliamo capire cosa c’è dietro, perché diciamo no allo sfascio, ma no anche alla marmellata!».
Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Marzo 2009 19:03