Forio: Che tristezza ritornare su quest'isola
Quando agli inizi degli anni sessanta i miei genitori, per motivi di lavoro, si dovettero trasferire a Genova iniziò la mia lontananza da questo “scoglio”, mesi e mesi lontano da quest’isola ricchi di nostalgia e forti malinconie in attesa dei periodi estivi che significavano immancabilmente il ritorno sulla nostra amata isola. Una nottata di viaggio in treno e nel tardi mattino il tanto agognato arrivo con i tradizionali saluti ad amici e parenti per prima cosa.
Dove voglio arrivare con questa premessa: a far notare semplicemente che, molto probabilmente, oggi la lontananza da questa isola non suscita più quelle percezioni, anzi viceversa se si ha la fortuna di poter trascorrere anche brevi periodi lontani da quest’isola, alla fine c’è quasi un certo scontento nel rientrare. Quest’anno a dire il vero mi è capitato due volte di trascorrere periodi più o meno lunghi lontani da quest’isola, in posti altrettanto belli e con una situazione di vivibilità, senza nessuna ombra di dubbio, migliore della nostra. In entrambi i casi il ritorno è stato certamente non uguale a quei ritorni di tanti anni fa, addirittura c’è stata tanta amarezza per il dover lasciare le altre località dove si erano trascorsi giorni davvero belli. Che cosa può significare e da dove deriva tutto questo, direte voi? Un continuo logorio della vivibilità e delle peculiarità che avevano reso famosa la nostra isola in tutto il mondo, per prima cosa. Lo so non sto dicendo nulla di nuovo rispetto a quello che vado denunciando, purtroppo, da anni dalle pagine di questo quotidiano e che diventano percezioni sempre di molti più isolani. Infatti basta parlare con quelli che scelgono di andare a passare le loro vacanze fuori dalla nostra isola e le sensazioni sono sempre le stesse: di apprezzamenti e complimenti per quelle zone visitate e paragoni positivi n ei confronti della realtà isolana. Purtroppo la maggioranza di queste persone sono poi le stesse che nel loro piccolo contribuiscono in maniera determinate a rendere quest’isola sempre più invivibile e lontana dalle aspettative dei nuovi flussi turistici. La scelta politica fatta agli inizi degli anni settanta con la creazione di un elevato numero di posti letto, senza pensare a creare le necessarie infrastrutture ci lascia veramente poche speranze per il necessario cambiamento in breve tempo. A nulla servono e serviranno i palliativi (Bollino Blu) che vengono presi ogni anno: la nostra isola era invivibile e invivibile rimane a di là di ogni ragionevole dubbio. Le poche bellezze scampate allo scempio e al sacco del territorio perpetrato in questi anni, non bastano più a mantenere vivo il nostro prodotto turistico sul mercato nazionale e internazionale. Non è più tempo di andare a vendere l’aria e il mare di Ischia nelle classiche “buatte”: solo interventi seri e duraturi possono ridare speranza per una nuova stagione turistica. Purtroppo quest’ultima non potrà essere la prossima, quello che c’è da fare richiede tempi molto lunghi e faticosi in tutti i sensi. Anche quest’anno ci siamo fatti trovare impreparati e in colpevole ritardo per i troppi lavori in corso tutt’ora in atto in molte parti della nostra isola. Eppure siamo già arrivati a metà stagione turistica.
CASAMICCIOLA TERME E I SUOI LAVORI PUBBLICI A dire sono davvero meravigliato, purtroppo in negativo, di quello che sta succedendo a Casamicciola Terme, dove, molto probabilmente ultimamente si stanno favorendo solo gli “affari” alla seria politica nella gestione della cosa pubblica. Eppure i lettori di questa rubrica sanno bene quante belle parole ho speso ultimamente su come veniva gestita la cosa pubblica e di come si era riusciti a mantenere pulito il paese anche rispetto ad altri comuni dell’isola. Due le questioni che gridano allo scandalo e non hanno nessuna giustificazione, si riferiscono entrambe alla programmazione dei lavori pubblici, carenti e molto cagionevoli per l’intero comparto turistico della nostra isola, perché entrambi insistono sulla ex statale. L’assessore e il responsabile dei lavori pubblici di quel Comune dovrebbero dimettersi e chiedere scusa per la loro incapacità. Ma come è possibile, ma da quale mente eccelsa è partito l’ordine di iniziare i lavori al parcheggio ANAS, facendo venire meno la possibilità del parcheggio a numerose auto, proprio quando la stagione turistica era già iniziata? Perché non si è fatto tutto il possibile per portare a termine i lavori che stanno interessando quel tratto della statale che va dalla piazza Marina al distributore di benzina? Queste due sconce situazioni non saranno sanate nemmeno dalle tante iniziative pubbliche previste anche per quest’anno. I disagi che stanno interessando e interesseranno molti cittadini isolani e non impolvereranno ulteriormente il nostro prodotto turistico. Su quello che sta succedendo a Forio ci tornerò su la settimana prossima, tante sono le sconcezze in atto.
PS Per quanto riguarda il Bollino Blu, come volevasi dimostrare a detta degli autisti dei mezzi pubblici, molto poco è cambiato, anzi addirittura la situazione si sarebbe aggravata a causa dell’aumento delle auto in sosta lungo le strade. Poi per quanto riguarda i controlli, manco a parlarne e le 400 multe di Forio sono solo l’ennesima triste favola, raccontata dagli amministratori foriani.
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