Al via la discarica di Zaro, a giorni la perizia ARPAC Stampa
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ForioNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Sabato 18 Aprile 2009 15:20

Al via la discarica di Zaro, a giorni la perizia ARPAC

Nuovo scempio in una delle oasi naturalistiche di maggiore interesse sull’isola
Sembra orami scontato, l’immondizia tornerà a Punta Caruso lì dove ancora l’opera umana ha lasciato il segno di una bonifica pagata e mai avvenuta. È in fase di allestimento un sito sottostante all’area spianata mesi fa. Ignoto il perché non si sfrutti il sito già pronto di Campotese.

Certo i rifiuti debbono pur stare da qualche parte, ma metterli in una zona di alto interesse paesaggistico è una scelta scellerata ed affatto condivisibile ed i segni e le esperienze pregresse lo hanno dimostrato. Nel corso di questi mesi abbiamo segnalato e fotografato i lavori a Zaro per la riattazione di parte della vecchia discarica e la realizzazione della nuova targate Regine, così come abbiamo segnalato e fotografato lo scandalo del travaso dei rifiuti a Citara e lungo le strade di Forio, che vive una stagione terribile con la mondezza, sapendo solo spendere e spandere, senza riuscire a trovare una soluzione praticabile. Ora sembra definitiva la scelta di destinare nuovamente a Zaro in località Punta Caruso la mondezza foriana li dove il terreno era già stato spianato, ma in una area sottostante e più lontana dalla strada e dal Campo di bocce. Li dove Franco Monti spese oltre due miliardi per coprire senza rimuovere i depositi di rifiuti e realizzare un parco di cui ora resta solo il rifiuto e l’opera distruttrice del mare che ha tirato tutto via. A inizio settimana i tecnici ARPAC si recheranno in quel di Forio per verificare la compatibilità del sito nonostante la stessa Torre Sarcena abbia dichiarato che per i compattatori l’area è inaccessibile. Zaro è un’oasi paesaggistica e naturalistica da valorizzare ed inserire nel discorso turistico e non deturpare, come accaduto in passato, con il pattume e scarichi di rifiuti di ogni genere. Dopo la chiusura dell’isola ecologica di Cavallaro, tenuta in modo incivile, barbaro e puzzolente tanto da rendere impossibile la vita di chi abita nei dintorni, il comune di Forio è costretto a ricoveri di fortuna dovendo pur travasare da qualche parte i rifiuti dai furgoni ai compattatori, ma le scelte sono state decisamente infelici. La scelta del parcheggio delle Pietre Rosse, che si affaccia sulla baia di Citara con i lontananza i Giardini Poseidon, è stata assurda, perché certe operazioni, per quanto necessarie e indispensabili, non si possono fare, così come si facevano, sotto il naso dei turisti, in un posto paesaggisticamente importante considerati i turisti presenti sull’isola in questa stagione. Si potrebbe dire ora che la discarica Zaro è cosa fatta che val bene il detto “occhio che non vede cuore che non duole”, eppure son lontani in tempi di una volta dove il danno arrecato ed ancora visibile non si computava,  ora Punta Caruso è rinomatissima per i bagni, le passeggiate e frequentata più del centro. Senza contare,   inoltre, che  non sarebbe male una maggiore tutela e controllo di una zona che la stessa amministrazione ha dichiarato d’alto pregio turistico ed ambientale. Forse stessa strada e diverso metro di giudizio visto che all’imboccatura della zona costiera ci troviamo in via Walton ed oltre, proprio sulla rinata discarica, in via Francesco Calise. Sarà stato evidentemente questo particolare a spingere il primo cittadino ed il suo accolito Nicola Monti nell’individuazione perentoria e decisa della nuovo sito di stoccaggio in riva al mare, tra La Mortella, il Santuario di s.Francesco e  La Colombaia…tutte mete di scarso interesse per i visitatori, no? Strane le coincidenze della politica, prima si cambia nome ad una strada in nome del turismo e della promozione, sradicando il ricordo di un operaio foriano morto suo malgrado per valorizzare quei luoghi e poi si butta tutto nella mondezza? Questo poi nonostante i tecnici e direttori della Torre Saracena abbiano dichiarato e fatto presente che i compattatori non riusciranno mai a raggiungere il sito vista l’eccessiva pendenza della via d’accesso
A questo punto, vista l’evidente inadeguatezza dei siti sin ora scelti, si continua a non capire il perché venga trascurata l’unica soluzione attivabile senza creare nuovi problemi d’impatto e danni all’ambiente. Non si capisce perché non si sfrutti l’area già pronta e dotata di campo teso dove è già pronta un’area con un capannone dove si potrebbe addirittura fare lo stoccaggio dei rifiuti organici senza appestare l’intero paese e la sua economia. D’ora in ora e di location in location si moltiplica lo scandalo di una incapacità politica a fare scelte realmente funzionali e concrete, sopratutto a scegliere e mantenere le scelte nel tentativo di arginare il crescente disagio con cui la popolazione deve convivere.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 22 Aprile 2009 10:59