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ForioNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 02 Luglio 2009 20:10

Sos Spiagge ad Ischia

Tra le Tariffe ballerine e la concorrenza sleale, la proposta delle mamme per la free beach a gettoni.
Tre episodi emblematici del caro ombrellone, delle evasioni e del mercato libero. C’è chi offre un servizio per i bambini, chi fa pagare la doccia contro gli sprechi d’acqua e chi include nel prezzo il salvataggio e il pronto soccorso (bontà sua).

Le offerte si diversificano, ma in spiaggia la costante resta il caro ombrellone. Rispetto all’estate scorsa i prezzi di un posto all’ombra e due lettini sono aumentati in media del 4%-5%. E le segnalazioni unite alle lamentele non tardano ad arrivare per le particolari tariffe praticate sulle nostre spiagge. Non sempre l’aumento delle tariffe, però, corrisponde alla qualità e al rinnovamento delle strutture. Mentre sempre più spesso i gestori degli stabilimenti balneari ricorrono a pacchetti personalizzati e a sconti fatti su misura. Un lettore di Casamicciola ha segnalare la sua vicenda presso uno stabilimento balneare in località Suor Angela. Qui è cambiato il gestore, ma non il concessionario. L’anno scorso per luglio e agosto: una sedia, un lettino e un ombrellone, tariffa 550 euro, ma a vecchi clienti sconto di 50 euro.
A maggio avevo confermato il periodo in prima fila al bagnino.
Invece stamattina non trovato più bagnino Michele che ha litigato con il concessionario e non ha più gestione. La tariffa è aumentata a 750 euro. In alcuni casi però i costi sono rimasti gli stessi dell’estate 2008. Dopo la liberalizzazione del 1997 i prezzi hanno cominciato a essere molto variabili da stabilimento a stabilimento, anche nella stessa località. Le tariffe dipendono dalla posizione, dalla vicinanza al mare e dai servizi messi a disposizione. Trentacinque euro per una giornata al mare: è la spesa che in media una coppia sostiene per trascorrere qualche ora in uno stabilimento, tra lettini, ombrelloni e spuntini. A Lacco Ameno un cliente dell’Hotel Marina ad inizio settimana ha segnalato l’aumento di ben 4 € tra stabilimenti attigui. Per qualche ora sotto l’ombrellone e la sdraio del Lido Caronte invece che al Lido Marina, praticamente attaccato allo stabilimento col ponte ha pagato stando al gestore: l’acqua pulita. Infatti il turista nel rilevare il prezzo sensibilmente maggiore ha ricevuto in tutta risposta che c’era mare e mare e che al di là del ponte galleggiante del Caronte c’era solo acqua ristagnata, mentre da lui si ci bagnava in mare aperto. Il cliente evidentemente inorridito a posto le sue lamentele all’Hotel evidenziando lo stato dell’acqua in cui veniva fatto bagnare al solito e soprattutto evidenziando la fonte che gli aveva rivelato il particolare. La protesta ha sollevato un vespaio scatenando le ire del signor Patalano della Marina che si è recato dal gestore del Lido Caronte, Massimo Monti (fratello del Consigliere Paolo Monti) per redarguirlo e metterlo in guardia sulle sue dichiarazioni “pericolose”, visto che una certa leggerezza nel commentare i prezzi e lo stato delle acque minaccia il lavoro altrui rovinando la piazza e mettendo in crisi il già provato mercato. Anche il signor Fiorentino Michele, presente alla querelle, ha fatto rilevare che è anche la realizzazione dell’opera pubblica, il ponte di Caronte, che non permette il ricircolo dell’acqua danneggiando gli stabilimenti interni al laghetto salato.    
Intanto una recente ricerca mette in luce che l’evasione fiscale si fa in spiaggia: in Italia due ombrelloni su tre si aprono senza pagare le tasse. l’accusa è di Contribuenti.it ed è stata diffusa il 27 giugno scorso nel corso del convegno «Tax Compliance ed evasione fiscale». Insomma, commenta il presidente dell’associazione, Vittorio Carlomagno, «stagione che viene evasori che trovi. Dopo i nullatenenti con lo Yacht, a stupirci con i propri virtuosismi sono i gestori degli stabilimenti balneari».Nella top ten degli evasori «marittimi» troviamo località turistiche come Rimini con il 71%, Ischia con il 70%, Capri e Positano con il 68%, Riccione con il 67%, Forte dei Marmi con il 66%, Alassio con il 65%, Gallipoli con il 65%, Milano Marittima con il 64% e Taormina con il 62%. «Di fronte a un fenomeno così pervasivo quale è l’evasione fiscale - conclude Carlomagno - è necessario da un lato riorganizzare l’amministrazione finanziaria rendendola più efficiente e dall’altro migliorare i servizi resi ai contribuenti dalla pubblica amministrazione con la tax compliance». Tanto clamore per queste dichiarazioni che all’indomani della pubblicazione dei dati raccolti a Cava dell’Isola la Capitaneria di porto ha sequestrato sdraio ed ombrelloni del Bagnino D’Ambrosio, noto come Rizzoli, perché sprovvisto delle necessarie concessioni. Gli uomini del Locamare hanno posto sotto sequestro vietando l’accesso l’aria sfruttata dal D’Ambrosio per il suo lavoro di “affitta mare” abusivo. Un particolare però che sta creando non pochi problemi a Cava dove D?Ambrosio svolgeva anche l’importante ruolo di bagnino e soccorritori e soprattutto provvedeva a ripulire l’arenile libero tenendolo sempre in buone condizioni igieniche.
«Andare in uno stabilimento deve essere una scelta, non un obbligo imposto dalla mancanza di spiagge libere». Sono parole di Paolo Landi, di Adiconsum che sottolinea la necessità di ripristinare un equilibrio tra spiagge libere e spiagge in concessione. Un problema questo non da poco visto che sempre più chilometri della nostra costa sono stati privatizzati e, in alcuni casi, trasformati in club esclusivi. ribadendo che il transito in spiaggia è libero. una norma dello Stato con la Finanziaria del 2007, approvata con emendamento dell'allora deputato dei Verdi Angelo Bonelli, secondo cui il transito è gratuito anche ai fini della balneazione Negli articoli 3 e 4, comma 2, è spiegato che ai concessionari è fatto obbligo di garantire il libero e gratuito accesso e transito attraverso l'area in concessione al solo fine del raggiungimento della battigia per la libera fruizione degli specchi acquei antistanti». A Perrone, su quel che resta de tratto libero della spiaggia del convento, molti residenti, in special modo mamme e bambini sono preoccupati per la sparizione del’ultima lingua di sabbia rimasta libera, tra porto turistico motoscafi e scarichi fognari. Il timore paventato e fondato visti i progetti dell’amministrazione è quello che venga dato in gestione a privati o addirittura alla Marina di Casamicciola così che mamme e bambini del posto non possano più fruire liberamente della spiaggetta. In realtà i residenti sarebbero anche disposti a pagare una tariffa residenti ridotta rispetto a quella solita per tenere l’arenile libero pulito e sempre in ordine. Infatti con un contributo economico all’eventuale concessionario che l’avrà in gestione anche i cittadini andando al mare senza problemi economici contribuirebbero alla pulizia dei lidi free. In caso di mancanza come fare ad orientarsi? E soprattutto quali sono i diritti e di dovere dei bagnanti che con l'arrivo della bella stagione prendono d'assalto le spiagge?

Vademecum sui diritti dei bagnanti

1) Le spiagge sono demaniali, di proprietà dello Stato. Vengono date in concessione a gestori, che possono chiedere un biglietto di ingresso, per poter usufruire di alcuni servizi quali le docce, i bagni, gli spogliatoi, il servizio di salvataggio e la pulizia dell'arenile.
2) L'affitto di sdraio, ombrelloni e cabine in genere è aggiunto al biglietto di ingresso, ma non è obbligatorio affittarle, perché una volta pagato l'ingresso ci si può sdraiare sul proprio asciugamano.
3) L'accesso alla spiaggia è libero e gratuito. È fatto obbligo agli stabilimenti di consentire il transito verso la battigia per raggiungere il mare, senza pagare il biglietto di ingresso, ma non si può sostare né sulla spiaggia in concessione né sulla battigia, spazio che deve essere costantemente libero da persone o cose. La battigia è un’area esclusa dalla concessione (per battigia si intende la striscia di sabbia di 5 metri a partire dall’infrangersi dell’onda).
4) Non è consentito l'accesso e la sosta agli animali, se non dove espressamente previsto.
5) Sulla battigia è vietato giocare a pallone, a racchette o altri giochi che possano arrecare disturbo ai bagnanti, a meno che non ci siano aree allestite allo scopo. In quest’area non possono essere collocati oggetti ingombranti quali ombrelloni, sdraio né da parte degli stabilimenti balneari né da parte dei singoli, poiché deve essere garantito il passaggio
6) In caso di violazione dei diritti rivolgersi alla Polizia Municipale, ai Carabinieri, alla Capitaneria di porto e alle Associazioni Consumatori.

Ultimo aggiornamento Sabato 04 Luglio 2009 18:11