Ischia: Le case dei vinti: manca l’ultima parola ! Stampa
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IschiaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 26 Gennaio 2010 21:58

Ischia: Le case dei vinti: manca l’ultima parola !

La marcia del popolo per il diritto alla casa.
Basta chiacchiere, basta propaganda, gli ischitani e non solo hanno il diritto civile, umano e sociale alla soluzione immediata del dramma degli abbattimenti delle case di prima necessità. Quasi 10mila persone si sono riversate in strada per marciare su Ischia e lottare per i propri diritti. Pronto l’attacco alle istituzioni colluse con il sistema speculativo, dal corteo le prime avvisaglie nei punti critici toccati lungo la strada del corteo.

Secondo indiscrezioni gli abbattimenti sono previsti per giovedì. I residenti si stanno organizzando per resistere. Giovedì si preannunciano momenti difficili. Le ruspe dovranno far rispettare le sentenze.
Devo ammetterlo mi son venute le lacrime agli occhi. L’emozione mi ha stretto la gola! La gente d’Ischia m’ha stupito, immaginavo un evento di successo, ma non spinto a tal punto. In molti stimano in oltre 5.000 partecipanti la portata dell’evento, la polizia parla di 2.000 persone che unite e compatte han marciato su Ischia, in realtà l’eco e al valenza della prima vera mobilitazione popolare della storia Ischitana vale molto di più. Una marcia che è andata avanti mentre a Montecito il presidio vegliava sulla postazione di rivolta per il diritto alla casa. La marcia su Ischia organizzata dal Comitato per il Diritto alla Casa con il contributo imprescindibile del suo Savio del PCML è riuscita a portare in piazza la gente. Bloccando per ore l’isola paralizzata nelle sue arterie principali e nella attività commerciali che hanno risposto alla serrata pro casa, più di 10mila aderenti alla battaglia di civiltà. Una battaglia che porti ad una giustizia giusta e non al semplice “giustizialismo” ammantato di una legalità squallida che non tiene conto affatto dei diritti e delle necessità dei cittadini. Han così preso parte al corteo mossosi da Lacco Ameno ad Ischia per tutta la mattina di ieri cittadini, operai, commercianti imprenditori, uomini donne e bambini che sentono minacciato il diritto alla casa, sentono che la legge non è uguale per tutti dal momento che il condono terzo non è applicato su Ischia e Procida unitamente ad altre località della Campania mentre lo è nel resto d’Italia. A spingere la popolazione ad invadere le strade a muoversi in corteo sono state le circa 600 demolizioni che la Procura generale della Corte di appello del Tribunale di Napoli, d'intesa con la Procura della Repubblica, vuole eseguire sull'isola in seguito a sentenza penale passata in giudicato per realizzazioni abusive. Ma soprattutto è stata la storia che si cela dietro un semplice decreto, la storia di gente umile, senza paraventi e portavoce nelle stanze dei bottoni. Gente che per la casa ha alienato la propria vita, ed ora vede su questa pendere un maglio vile e vigliacco che vuol lavare con il sangue dei vinti l’inerzia di decenni, lo sfruttamento e la creazione di un regime di sudditanza e dipendenza del popolo da chi, politici amministratori e via discorrendo possono con uno schiocco delle dita garantirgli almeno quelli che son i diritti minimi vendendoli come favori! Il procuratore aggiunto, Aldo De Chiara, al riguardo ha dichiarato: «Allo stato non credo che questa manifestazione possa fermare l'applicazione delle leggi vigenti». Tanti gli striscioni. Su tutti: “la casa è un diritto non calpestiamolo!” Ed ancora lo slogano di tante battaglie condotte sin’ora: “Basta con gli abbattimenti delle prime case di abitazione. Rivendichiamo il diritto alla casa e la sua condonabilità anche col terzo condono edilizio nelle aree vincolate”. Infine, certo quello più emblematico recitava: “Ad Haiti ci ha pensato il terremoto in Campnia Bassolino!”. Uno slogan che riesce, forse, più di tutti a tratteggiare il clima d’incongruenza dell’intero sistema che di rimando gravita sulla questione casa, sull’abusivismo visto e definito da chi non vive la realtà isolana e soprattutto sulla percezione di Stato che agisce nei modi e sui versanti più disparati in netta contraddizione in quanto vuol fare adesso con gli abbattimenti e le sue vittime. Gridati anche slogan contro Bassolino, contro il governo ed il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, reo di non aver ancora varato un decreto legge per la condonabilità delle abitazioni dell'isola d'Ischia, ricadenti nel terzo condono, al momento non applicabile in quanto l'isola d'Ischia è soggetta a vincolo paesaggistico e ambientale. Alla partenza del corteo, c'era anche il sindaco di Lacco Ameno, Restituta Irace. Mentre sino in fondo han proseguito i rappresentanti politici Foriani, Mario Manzi e Spataro. In concomitanza con la manifestazione è stata indetta dall'Ascom una serrata dei commercianti che però non tutti hanno rispettato. Su tutti i supermercati che hanno operato comunque. I momenti più alti dell’evento si sono toccati alla partenza dal Capitello di Lacco Ameno con le ficcanti contestazioni contro amministratori ed istituzioni macchiatesi di gravi speculazioni  e che ora non prendono parte alla protezione della povera gente «Noi chiediamo - ha detto più volte savio- che si fermino gli abbattimenti delle prime case di abitazioni della povera gente. Altrimenti si inizi dalla potente speculazione affaristica che ha devastato veramente l'isola d'Ischia». Poi al grido di fermiamo la devastazione e il dramma degli abbattimenti il corteo si è fermato al Porto di Casamicciola ai piedi dell’Hotel Gran Paradiso oggetto di recenti scandali edilizi con sopraelevazioni e creazioni di nuove opere. Ancora sul Piazzale Ancora che sarà di Anna De Felice, nel cui tragico ricordo legato alla prematura morte nell’alluvione, i manifestanti han voluto inneggiare alla tutela dei cittadini. Anche il papà di Anna Claudio ha sostenuto in questi giorni il picchetto di Montecito portando il proprio conforto. Ancora la protesta è passata per il Bosco della Maddalena dove i manifestanti si son soffermati per gridare la vergogna di Stato che ha reso possibile l’imponente edificazione nella pineta oramai disboscata e dove il provveditorato alle opere pubbliche della Campania sta realizzando una caserma destinata al corpo forestale dello Stato, grazie all’approvazione del piano territoriale paesaggistico del 1999. Infine si è giunti ad Ischia passando per l’Hotel Le Querce, fortino di casa Ferrandino, sindaco d’Ischia e anch’esso al centro di uno scandalo edilizio, vista mare. Infine il corteo passando per il blocco dei due versanti Traghetti ed aliscafi del Porto d’Ischia ha raggiunto piazza antica reggia dove , non soffermandosi ad elemosinare l’attenzione dei sindaci si sono tenuti interventi da parte del comitato, di Savio de della signora Impagliazzo Raffaella che in maniera commossa e sentita ha testimoniato il suo dramma, così come ha fatto Nuccia da Procida che anche oggi è stata accanto alle vittime degli abbattimenti di Stato. Secondo indiscrezioni gli abbattimenti sono previsti per giovedì. I residenti si stanno organizzando per resistere. Giovedì si preannunciano momenti difficili. Le ruspe dovranno far rispettare le sentenze.

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 10:34