Ischia: Bue arenato sulla spiaggia del Lido Stampa
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
IschiaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 28 Febbraio 2006 13:24

Ischia: Bue arenato sulla spiaggia del Lido

Dopo le pecore, i maiali e le galline con i conigli, rinvenuta anche una carcassa di bovino sulle coste a Bord Est d’Ischia. A notare l’anomala sagoma il giovane Di Leva nella mattinata di ieri. Immediatamente informati i Carabinieri e la capitaneria di porto. Sul posto anche i vigili urbani della locale stazione. I resti dell’animale sono divenuti in breve meta ed attrazione di curiosi, lasciando esterrefatti anche gli esperti pescatori della zona. Probabilmente il cadavere è stato trasportato sin qui dalla corrente dalla foce del fiume Volturno, il vento di maestrale ha fatto poi il resto.

Bue arenato sulla spiaggia del Lido! Incredibile ma vero a rilevare l’incredibile avvenimento un giovane frequentatore della rinomata spiaggia della città d’Ischia rimasto basito nello scorgere l’inatteso ingombro. Si ripetono, dunque, gli incredibili  effetti del maltempo. Quel che stupisce è che fra gli animali di interesse zootecnico, i bovini costituiscono una delle specie più diffusa nel mondo. Tra le caratteristiche che hanno determinato la distribuzione di questa specie su vastissimi territori si annoverano la notevole adattabilità a condizioni climatiche ed ambientali assai diverse che si è estrinsecata con la formazione di moltissime razze. Poi con la domesticazione vi fu la creazione di nuove razze e la loro diffusione. Oggi sono presenti in tutto il mondo. Però da qui a decidere di pascolarle in spiaggia!
Certo nella circostanza che andiamo qui a narrare è stato sì il clima a "trasportarne" l’esemplare, ma non certo per una loro favorevole crescita e dunque per questioni di adattamento. Le condizioni meteoclimatiche di queste settimane hanno determinato effetti e fenomeni a cui le nostre latitudini ci stanno abituando solo di recente. Abbiamo potuto assistere a diversi aspetti che gli stessi mutamenti climatici hanno determinato... dalle frane, agli inondamenti frequenti alla inagibilità di più tratti di costa per finire alla sicurezza d'interi quartieri e civili abitazioni. Ancora, tombini intasati, strade, distrutte, linee telefoniche ed elettriche interrotte sino agli effetti sull'agricoltura e sulla fauna. Gravi ripercussioni sulle migrazioni e sulla riproduzione di molte specie che in questi periodi cominciano a risvegliarsi dal lungo letargo. Interi pollai ed allevamenti di conigli distrutti dalle inondazioni, con il bestiame ucciso dal freddo, passeri rondini e ed altri esemplari dell'avifauna. Cosa ancor più sconcertante ed inaspettata eppure a questo punto non insolita è che anche i buoi finiscono in spiaggia... certo non per pascolare o prendere il sole, ma, ahi noi, ormai morte e martoriate dagli agenti climatici , dalla terra e dal mare che sin qui le ha trasportate, quale relitto putrido e maleodorante arenatosi sulle nostre coste dopo lungo tragitto nel Golfo di Napoli. Infatti qualche anno fa lungo la battigia della Spiaggia dei Pescatori, alle spalle di via Regina Elena ad Ischia, finita la tempesta furono rinvenute le carcasse di diversi esemplari di specie ovine. Lo straripamento del fiume Volturno in terraferma, infatti, condusse alla foce e dalla foce al mare che le affidò alle sue correnti sin ai nostri lidi detriti, materiali da risulta e rifiuti d'ogni sorta, con essi anche i resti delle specie rimaste uccise nella furia degli eventi, allora si trattò di pecore morte galline, qualche coniglio ed anche un maiale, nella mattinata di ieri invece il giovane Ischitano Di Leva ha ritrovato un grosso bue in avanzato stato di  decomposizione. Immediatamente informati i Carabinieri e la capitaneria di porto. Sul posto anche i vigili urbani della locale stazione per gli interventi del caso. I resti dell’animale sono divenuti in breve meta ed attrazione di curiosi, lasciando esterrefatti anche gli esperti pescatori della zona. Probabilmente il cadavere è stato trasportato sin qui, come si ipotizzo per i passati casi registrati sulla costa nord-est dell’isola, dalla corrente dalla foce del fiume Volturno, il vento di maestrale ha fatto poi il resto. La sagoma dell’ovino adagiata lungo la battigia ha attirato così per tutta la giornata curiosi o semplicemente catturato l'attenzione di chi, al timido riapparire del sole, ne ha approfittato per godersi le bellezze di un panorama fantastico e selvaggio in questo periodo quasi riconducibile ad altri luoghi, divenendo così suo malgrado i protagonista oltre la morte.

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 15:41