Che bella giornata, un successo annunciato Stampa
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ItaliaNews - Intrattenimento
Scritto da Achille Della Ragione   
Lunedì 10 Gennaio 2011 16:56

Che bella giornata, un successo annunciato

Sono bastati pochi giorni per collocare il film di Zalone Che bella giornata in testa agli incassi, relegando in posizioni di rincalzo i film di Natale, complice la simpatia straripante di un personaggio ignorante ed ingombrante, che sa però dire pane al pane e vino al vino, prendendo tutti per i fondelli senza distinzioni e gerarchie: islam e cristianesimo, militari e terroristi, destra e sinistra,

modernità e superstizione con una forma di comicità ruspante ed istintiva, che sgorga da un pollone spontaneo, un mix di candore ed anarchia e raggiunge lo scopo di divertire senza impartire lezioni o lanciare messaggi.
Zalone non perde il vizio originale del cantare ed accompagna la trama con un paio di canzoncine demenziali del tipo che presentava a Zelig e raggiunge il massimo della comicità grottesca nel secondo tempo, quando trasferisce il suo bestiario tra i trulli di Alberobello e dà luogo ad un escalation di cretineria prorompente, giovandosi delle perfomances dei vari Marescotti, Papaleo e Caparezza, eroi dell’assurdo quotidiano.
La storia è semplice e scorrevole: il protagonista è un immigrato meridionale addetto alla security di una discoteca che, grazie ad una raccomandazione, riesce a trovare un posto di custode alla curia e poi, per le sue continue gaffes, viene inviato a presiedere la sorveglianza della Madonnina del duomo meneghino. Sarà lì che conoscerà una avvenente studentessa araba che lo irretisce allo scopo di utilizzarlo per un piano criminoso. La fanciulla vuole piazzare una bomba tra le guglie, ma si troverà catapultata in Puglia per un battesimo del quale, a furor di popolo, diverrà madrina. Ci sarà uno scontro tra cultura araba e sottocultura occidentale ed il finale, che non riveliamo, accontenterà tutti.
Un film da vedere che si permette di far sorridere dicendo cose serissime come quando afferma che le nostre missioni di pace all’estero non sono che manovre di guerra rese ridicole da coloro che vi partecipano, veri mercenari, anche se solo per pagare il mutuo sulla casa.
Achille della Ragione