Contributo canoni di locazione: tante domande pochi pagamenti Stampa
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LaccoNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 03 Dicembre 2009 21:15

Contributo canoni di locazione: tante domande pochi pagamenti

A Lacco Ameno il sostegno per la casa in fitto liquidato come il pagamento dei buoni libro.
Gli aventi diritto sono arrivati a presentare la richiesta per il 2010-2011. Il comune a versare gli aiuti per il 2006-2007. Una media di 2500 euro su circa una decina di titolari.

Se bando vuol dire stanziamento di fondi, l’Ufficio Assistenza sciale che fa ? Il bando di concorso acceso sulla base della - Legge 9 dicembre 1998, n.431 - art. 11 - Fondo Nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione e vista la Legge n. 431/98, art.11; le Linee guida per l’utilizzo delle risorse del fondo per l’integrazione ai canoni di locazione ex art. 11 della Legge 431/98 approvate con D.G.R. n. 231 del 06.02.2008; da l’opportunità di ottenere la concessione dei contributi integrativi ai canoni di locazione. Contributo che va in favore dei cittadini residenti nel Comune che lo indice e che siano titolari di contratti ad uso abitativo, regolarmente registrati, di immobili ubicati sul territorio comunale e che non siano di edilizia residenziale pubblica. Questo anche per tutti i comuni isolani.
Le risorse per la concessione dei contributi sono quelle assegnate con decreto del Settore Edilizia Pubblica Abitativa della Giunta Regionale della Campania. A Lacco Ameno, però, i “vincitori del concorso” non vengono liquidati dal 2007. AL contrario dei pagamenti le domande, inoltrate, sono relative al 2010-2011. Nell’agosto 2009 gli aventi titolo hanno, infatti, ricevuto la liquidazione del contributo 2006-2007 avendo già archiviato, però, da tempo i moduli per gli anni a venire nonostante non abbiamo ricevuto i fondi a loro destinati dalla regione.
Risorse che per il municipio lacchese dovrebbero ammontare  ammontano per l’anno 2009 all’incirca a 25,000 mila euro, cetesimo più, centesimo meno.
Il contributo teorico è calcolato sulla base dell’incidenza del canone annuo, al netto degli oneri accessori, sul valore ISE calcolato ai sensi del D.Lgs.109/98 e successive modificazioni ed integrazioni: Fascia “A”: il contributo è tale da ridurre l’incidenza al 14% per un importo massimo arrotondato di euro
2.000,00; Fascia “B”: il contributo è tale da ridurre l’incidenza al 24% per un massimo arrotondato di euro 1.800,00. Il contributo teorico è poi rapportato al periodo di effettiva validità del contratto calcolato in mesi interi e in
ogni caso non può superare l’importo del canone annuo corrisposto.
L’erogazione del contributo a soggetti che dichiarano ISE zero è possibile soltanto in presenza di espressa certificazione a firma del responsabile del competente ufficio comunale, che attesta che il soggetto richiedente usufruisce di assistenza da parte dei servizi sociali del Comune, oppure in presenza di autocertificazione circa la fonte di sostentamento. Al fine di soddisfare una platea più vasta di beneficiari, l’Ente si avvale della facoltà, prevista dalle Linee guida regionali, di erogare ai soggetti collocati in graduatoria un contributo in misura percentuale ridotta
rispetto a quello dovuto. Pertanto il contributo massimo erogabile sarà commisurato nella percentuale del 75%. Le domande di partecipazione degli aspiranti beneficiari devono essere presentate utilizzando l’apposito modulo predisposto dal Comune; debitamente compilato e sottoscritto, allegando la fotocopia fronte retro di
un documento di riconoscimento valido del richiedente; devono poi essere spedite, insieme alla documentazione necessaria a mezzo di raccomandata A/R e/o consegnate a mano presso l’Ufficio Protocollo.
Per la sottoscrizione delle domande di partecipazione i concorrenti potranno avvalersi delle disposizioni previste dal D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445.
Una pratica chiara e definita relativamente alla quale il comune fa semplicemente da tramite distribuendo fiondi che la regione stanzia, di fondi non suoi ma di gente che ne ha effettiva necessità, gente che attende di essere sostenuta ed aiutata economicamente per andare avanti e che ora, come negli anni passati vive l’assillo di elemosinare n suo diritto, di sentirsi costretta a mettere la dignità sotto ai piedi dinanzi alle inadempienze di chi ci governa.
Nel iter seguito per beneficiare degli aiuti, se le domande vengono fatte protocollare  registrare, vuol dire che lo stanziamento, come testimoniano i decreti regionali, ci sono, allora perché non vengono riconosciute ai legittimi destinatari quelle somme. Che fine hanno fatto e perchè l’ufficio assistenza sociale non si attiva ?

Ultimo aggiornamento Venerdì 04 Dicembre 2009 21:04