Inferno di Fuochi a Monte Vico, il disastro si ripete Stampa
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
LaccoNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Domenica 20 Maggio 2007 23:04

Inferno di Fuochi a Monte Vico, il disastro si ripete

Inquietanti i risvolti per la postazione di sparo all'imboccatura del suggestivo parco naturale a picco sul mare. I tecnici della ditta avevano avvertito sulla inadeguatezza dei luoghi, ma il sequestro del motopontone ha impedito lo spettacolo dal mare, obbligando alla scelta della postazione. In allerta anche gli abitanti della zona a ridosso dalla location del team “Pirotecnica Vesuviana”. Necessario l'intervento dei vigili del fuoco e l'utilizzo di rifornimenti idrici privati. Sospesa l'esecuzione.

Quest'anno un disastro di fuochi a Lacco Ameno, incidenti e piccoli inconvenienti hanno rovinato una festa meravigliosa, rendendo vani gli sforzi e l'impegno profusi. Resta la rabbia ed il rammarico, la certezza che domani è un altro giorno e che quanto doveva accadere lo è già, purtroppo. Dopo l’impossibilità d’impiegare il tradizionale "pontone" per l'esecuzione degli spettacoli pirotecnici, nella serata conclusiva dei festeggiamenti con il tradizionale spettacolo di spari, preoccupanti, infatti, gli inconvenienti e gl'incidenti determinati dalle forti deflagrazioni e dall'incendio nella zona di Monte Vico. Dunque la scelta di sospendere l’esecuzione prevista vista l’inadeguatezza della location per uno spettacolo dove la gran parte delle prestazioni era affidata all’impiego di botto a ricaduta. Tanto il timore per gli operatori ed i fuochisti rimasti da subito intrappolati dalle fiamme divampate sin dal primo colpo.
Fortunatamente solo fumo e niente arrosto nell’incendio di santa Restituta eppure qualcosa resta.
L'odore acre del fuoco appena spento, della vegetazione e della polvere da sparo bruciati, i segni evidenti dell'azione distruttrice delle fiamme, l'incredulità e lo stupore, la rabbia di quanti sono stati vittima ed insieme testimoni dell'incredibile accadimento. Il rammarico per un mestiere quello di fuochisti sempre più nell’occhio del ciclone odio ed amore della gente che ne ama i  risultati, temendone i mezzi ed a volte criminalizza l’insieme. Sicuramente si tratta di un settore rischioso, ma alla pari di altri impieghi in cui il rischio pur calcolato resta sempre dietro l’angolo.
«Siamo vivi per miracolo!», esordisce sollevato uno dei fuochisti impegnati nello spettacolo di ieri sera, « L’abbiamo scampata bella, era tutto chiuso dalle fiamme e dal fuoco e non sapendo cos’altro fare ci siamo gettati in quell’inferno».
L’immagine atroce e spaventosa di quel mare di fiamme dipinta sui volti attoniti di chi vorrebbe spiegare, dire, ripetere che tutto era stato previsto e che a sparare i fuochi li in quella zona, immersa nel verde e a pochi metri dall'abitato, era pericoloso eppure non si volevano disattendere le aspettative dei tanti estimatori ed amanti della nobile arte. Alla fine, come sempre, tutto è bene quel che finisce bene, tutto sommato i danni alla vegetazione sono stati contenuti, in fiamme solo le sterpaglie secche del sottobosco e qualche tronco e il team della Pirotecnica Vesuviana di Giuseppe e Ciro scudo tutti miracolosamente salvi. I ragazzi del signor Scudo passata così la paura della sera precedente hanno di buona lena cominciato a rimettere insieme i cocci a recuperare le dotazioni ed i mortai rimasto sul piazzale in basso alla collina di Monte Vico, faticosamente riportati sulla strada per esser caricati sul camion che li ricondurrà a casa.
Il verde il ricoperto dei resti delle pirotecniche deflagrazioni, il monte bruciacchiato e sulla postazione di sparo un mare d'involucri, cenere e solo cenere a dominare la scena all'indomani, a poche ore dallo sventato disastro. Disastro inevitabile nella zona di Monte Vico a Lacco Ameno, dove, appunto, è accaduto il fatto la notte del diciotto, se la prontezza ed il sangue freddo di quanti si trovavano sul posto non avesse consentito di domare le fiamme e limitare così i danni di un pericolo annunciato. « Il posto non era adeguato. Avevamo preparato tutti fuochi a ricaduta per lo spettacolo», esordisce alla nostra domanda su come si erano svolti i fatti il signor Scudo, « C’è stato un imprevisto, il pontone non è arrivato ed abbiamo optato per questo promontorio che sicuramente come si è dimostrato non è il luogo ideale. In breve dopo il primo colpo eravamo circondati dal fuoco e davvero abbiamo temuto per il peggio, mentre tentavamo strenuamente di domare le fiamme».
Lo stesso responsabile comunale si sarebbe occupato di stabilire e chiarire i parametri nel cui rispetto si sarebbe dovuto eseguire lo spettacolo. Dunque tutto autorizzato a patto che fossero rispettate le distanze minime previste dall'abitato e dalle zone a rischio. Eppure come si è visto si è trattato di calcoli sbagliati. Quello spettacolo doveva farsi da mare e gli Scudo avevano quasi la certezza che quei fuochi a ricaduta qualche terribile conseguenza l’avrebbero avuta. Ovviamente il Camposanto è si abitato... ma da "cadaveri", dai resti mortali delle umane genti e le zone a rischio, nella fattispecie, non ben individuate, poiché gli spazi a disposizione erano solo quelli alle spalle del sacro luogo, null'altro poteva farsi se non confidare che tutto andasse per il verso giusto e che Santa Restituta intercedesse dall'alto. Così come il fuochista, quella stessa notte non poté fare altro che avvertire di tenere gli infissi aperti e di portarsi al di fuori delle abitazioni onde evitare le possibili ripercussioni delle forti deflagrazioni. Per il rischio personale del team che avrebbe dato vita allo spettacolo si può dire con grossa approssimazione che era tutto calcolato. L'inevitabile conseguenza di una forzatura evidente da parte dei massimi responsabili dell'intera vicenda. Un antico proverbio invita ad imparare dalla Storia e dal passato, si vede che in tema di campagna elettorale la mancata esibizione pirotecnica sarebbe risultata di cattivo auspicio certo non quanto lo è dopo gli esiti visibili a tutti. Certamente un grande risparmio in termini economici, si parla di circa ottomila euro per il solo noleggio del mezzo marino, infatti, e che dunque con la nuova disposizione si sono potuti impiegare in maniera forse più redditizia ed appropriata. Alla luce dei fatti, "appropriata" non in termini di sicurezza e salvaguardia dei luoghi e delle persone coinvolti in maniera diretta anche e soprattutto considerati i precedenti nel genere risalenti a non molti anni fa. Una stecca colossale, dunque, la conclusione di un atteso finale.

Ultimo aggiornamento Domenica 28 Febbraio 2010 10:22