Tassa rifiuti: cartelle pazze per pagare l'onorario dell'avvocato Stampa
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LaccoNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 20 Novembre 2008 00:05

Panettone amaro sotto l’albero dei lacchesi

Tassa rifiuti: Cartelle pazze per pagare l’onorario dell’avvocato

Incarichi faraonici e danni esistenziali per i cittadini, questi i risultati della nuova procedura per il recupero delle somme dovute. Previsioni d’incasso superiori ai 240 mila € molti dei quali se riscossi finiranno nelle tasche del consulente tributario. Prevista una valanga di ricorsi e richieste danni per la violazione delle norme vigenti.  Per l’avvocato Carmine Bernardo si tratta di « Atti di precetto nulli, invalidi ed inefficaci e comunque fondati su titoli esecutivi inesistenti ed inefficaci ».

Una nuova tegola ha colpito i cittadini di Lacco Ameno che, grazie alle nuove decisioni amministrative della giunta Irace, troveranno un “bel panettone con ripieno amaro” sotto l’albero di Natale. L’Ente Locale ha avviato un’azione nei confronti di quei contribuenti risultati morosi nel pagamento di somme dovute a titolo di tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani. Per tutta la settimana al comune si sono formate code di cittadini che chiedevano spiegazioni. Tutta gente per nulla sconvolta dalle rivelazioni dell’opposizione consiliare sulle presunte irregolarità di affidamento dell’incarico al legale Luigi Mattera per lo svolgimento del servizio di recupero somme, ma preoccupata invece dei forti aumenti contenuti nelle cartelle per il pagamento dell’imposta sui rifiuti (Tarsu), giunte proprio nei giorni scorsi via posta dallo studio del neo “esattore”.Un classico caso di cartelle pazze, ben 335, alla cui base c’è la necessità dell’Ente Locale di muovere cassa e rispondere così alle esigenze di bilancio. Peccato però che gran parte degli importi reclamati qualora riscossi finirà nelle tasche del legale alla voce spese, spese e spese ancora.  Al consulente tributario verrà corrisposto un compenso di €30,00 a pratica oltre IVA (20%) e CPA(2%), dietro la presentazione di regolare fattura, fatte salve le spese vive di procedura che l’Ente rimborserà di volta in volta a presentazione di idonei documenti giustificativi per un importo complessivo di 12.301,20.  Potete immaginare la faccia di coloro che si sono ritrovati una bolletta a volte quasi quadruplicata nello stretto giro di un anno. Tra le tante richieste una eclatante era la richiesta per una morosità relativa al pagamento di 50€, ora 250€ dei quali all’incirca 200€ rispondono ala voce spese per il legale incaricato dall’Ente. Una vera e propria vessazione sui cittadini utile evidentemente come ci tiene a sottolineare la minoranza lacchese « agli sperperi e alle spese folli dell’amministrazione Irace». Non dimentichiamo, poi, che la fascia degli utenti è rappresentata soprattutto da anziani particolarmente sensibili a questo tipo di problemi. Mentre un’altra fascia è rappresentata dai così detti protetti che fin da subito ricevuto il “panettone” si sono recati in municipio per trovare la pezza d’appoggio. In sintesi con tale modus operandi si corre il rischio di incrementare un sistema clientelare basto sul classico voto di scambio, secondo la cui logica ad ogni euro risparmiato dal cittadino che al politico e conoscente si affida bisogna corrispondere un voto poi. Dunque è lecito chieder quanti dei cittadini raggiunti dal provvedimento pagheranno le somme richieste e non solo per aver chiesto di stracciare le carte, quanto per essersi rivolto ad un legale per un giusto ricorso e magari per il pagamento dei danni causatigli dallo stress da cartella pazza.  In teoria il comune di Lacco Ameno ha previsto un “giro di vite” per un importo complessivo dal 2002 al 2007 pari a 241930,36€( 13876,18€ nel 2002; 55462€ nel 2004; 57424,18€ nel 2005; 65.333€ nel 2006; 49835€ nel 2007 ). Ma se si prospetta un Natale duro per i contribuenti non sarà certo roseo il Capodanno per il comune visto che in molti già hanno fatto ricorso alla magistratura citando addirittura per danni esistenziali l’amministrazione ed il sindaco che ha varato il provvedimento. Dunque una vera e propria bufera che alla fine per un “sfizio”  del cavolo e per far quadrare un bilancio “pezzottato” porterà beneficio esclusivamente al legale incaricato e non certo ai cittadini che come al solito oltre al danno subiranno la beffa di dover coprire il giro milionario di ricorsi e rimborsi che a breve si abbatterà sul palazzo di Piazza Santa Restituta.
IL RICORSO BERNARDO
Una truffa bella e buona messa su per arcane esigenze? L’avvocato Carmine Bernardo parla di « Atti di precetto nulli, invalidi ed inefficaci e comunque fondati su titoli esecutivi inesistenti ed inefficaci ». In un esposto dell’Avv. Bernardo si legge «Il comune di Lacco Ameno non può agire in executivis e quindi l relativa competenza è del giudice ordinario. Nel vigente quadro normativo è prevista la riscossione coattiva dei tributi con “ruolo”affidato al concessionario del servizio di riscossione o con “ingiunzione fiscale”. Quest’ultimo strumento è applicabile se la riscossione viene svolta in proprio dall’ente Locale o se affidata a società miste, soggetti iscritti all’albo». Il tutto, ovvero la riscossione in proprio però può avvenire se sono stati adottati specifici regolamenti. Ebbene sempre secondo Carmine Bernardo « Le ingiunzioni poste alla base dei precetti in oggetto non richiamano alcun regolamento che legittimi il comune di Lacco Ameno ad adottare la procedura». Anzi il regolamento per la Tarsu lacchese del 23.02.1995 prevede espressamente la formazione di ruoli nominativi da consegnare al concessionario per la riscossione. Ingiunzioni dunque nulle, illegittime ed inefficaci! Anche nel caso in cui si voglia parlare di una procedura a mezzo ufficiale giudiziario con la vidimazione e la esecutorietà del Tribunale, in quanto tutte le ingiunzioni non hanno rispettato l’iter procedurale che avrebbe previsto una volta emesso l’ordine dal competente ufficio dell’Ente creditore di pagare entro trenta giorni. Nulle anche perché adottate ben oltre il termine dei 60 giorni previsti dalla pronuncia. Ingiunzioni che in un modo o nell’altro si ripercuoteranno sulle tasche dei cittadini e cosa ancor più grave solo sui cittadini delle classi più indifese a cui è facile raccontare una balla o la favola della legge che non ammette ignoranza ma solo imbroglioni come quelli che truccano le cartelle esattoriali. Oltre alla avvenuta prescrizione e decadenza dell’ente a riscuotere la Tarsu nel ricorso Bernardo viene evidenziato una grave e palese violazione delle tariffe professionali addebitate dal Mattera. Il quale nelle varie cartelle ripeterebbe spese che per legge vano inserite una sola volta senza contare quelle che forse ritenute troppo esigue vengono duplicate:« Nei precetti sono stati inseriti diritti di posizione ed archivio per 23,00€, di corrispondenza informatica per 23,00€, di Consultazioni con il cliente per 23,00 €. È giurisprudenza consolidata che gli onorari ed i diritti di procuratore  per le voci tariffarie riferite a consultazioni con il cliente e corrispondenza informativa non sono ripetibili. Inoltre nell’atto di precetto vi è la duplicazione dei diritti di 6€ per la notificazione». Un iter che sicuramente mette in apprensione ed in ansia il contribuente generando gravi danni esistenziali. Il consiglio quindi è di controllare attentamente i bollettini e in caso di anomalie recarsi all’Ufficio tributi in municipio o dall’avvocato. Sia l’opposizione che lo stesso avvocato Bernardo sono a diposizione dei cittadini per ogni azione o chiarimento il tutto ovviamente a titolo gratuito.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Marzo 2009 19:38