Influenza A, primo decesso ad Ischia Stampa
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
LaccoNews - Sanità
Scritto da Ida Trofa   
Sabato 28 Novembre 2009 20:43

Influenza A, primo decesso ad Ischia

H1N1 in rianimazione.
Vittima del virus un uomo di 63 anni, M.M. di Procida, morto all'ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno. Soffriva di una rara forma tumorale e da giorni era stato intubato. Caos per la disinfezione del reparto. Sotto esame altri due casi sospetti risultati fortunatamente al primo tampone negativi. Si attendono ora in merito gli esiti di ulteriori accertamenti.

La “morte suina” fa la sua prima vittima anche ad Ischia. Vittima del virus un uomo di 63 anni, M.M. di Procida, morto all'ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno. Soffriva di una rara forma tumorale e da giorni era stato intubato per il sopraggiungere di complicanze respiratorie. L'uomo, originario di Procida, era stato ricoverato ad Ischia per gravi problemi in ordine al suo stato clinico ed al progredire del cancro che lo stava consumando da tempo. Dopo il suo arrivo in reparto era stato trasferito in rianimazione dove il suo stato era ulteriormente degenerato sino al tagico epilogo di ieri. I medici ripetono di non lasciarsi andare ad allarmismi, poiché il paziente soffriva di pregresse patologie. Patologie anche molto gravo. E infatti è stata proprio una insufficienza respiratoria, complicanza del suo stato pregresso, ad impedirgli di superare la malattia sopraggiunta nell’organismo già debilitato. A rilevare l’attecchimento del Virus H1N1 il tampone e le analisi cliniche. Sotto esame altri due casi sospetti risultati fortunatamente al primo tampone negativi. Si attendono ora in merito gli esiti di ulteriori accertamenti. Intanto al Rizzoli è scattata la Bagarre disinfezione del Reparto. Il dottor Buonanno è saltato su tutte le furie lamentando l’assenza di idonee e ed adeguate procedure. La ditta incaricata del servizio di pulizia ha dovuto così operare una approfondita attività di lavaggio con prodotti specifici ripulendo sin anche le pareti della stanza dove è avvenuto il decesso dello sfortunato. Stesso trattamento dovrà subire poi la sala mortuaria dove il corpo dell’uomo è stato sistemato per l’allestimento della camera ardente. Si teme l’eccessiva leggerezza nel trattare i pazienti a rischio dopo i diversi casi di contagio conclamato. Nella fattispecie la barella usata per il trasporto di M.M. all’obitorio è stata lasciata all’esterno dello spazio dove tutti hanno libero accesso e dove anche ieri erano riuniti i familiari di un’altra donna deceduta, la cui camera ardente era stata allestita proprio accanto, a quella dell’uomo. Per questo non passa inosservato il trattamento già avvenuto di altri casi d’Influenza A sempre al Rizzoli per i quali non c’era stato l’idonea sterilizzazione degli ambienti nel post ricovero.

Ultimo aggiornamento Sabato 28 Novembre 2009 22:06